Pos obbligatorio. Di Stefano (pres. Ass. partite Iva): “E’ ingiusto che lo Stato obblighi l’esercente ad aderire a condizioni stabilite dalle banche”

AgenPress. Angelo Di Stefano, presidente Ass. partite Iva Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene” condotta dal direttore Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

“Il 99% dei commercianti ha il pos. Troviamo curioso che lo Stato obblighi un privato ad aderire a delle condizioni stabilite da altri privati, come le banche, senza eliminare i costi delle piccole transazioni. Tutti i commercianti hanno l’obbligo della fatturazione elettronica, quindi parlare di lotta all’evasione è qualcosa di ridicolo.

Lo Stato anziché combattere queste micro evasioni dovrebbe pensare alle multinazionali che fanno milioni e milioni di euro di dumping fiscale e di evasione. Mettere il cittadino contro l’esercente come è successo col cashback è una cosa odiosa. Vorrei che il cittadino capisse che la forzatura è anche a livello istituzionale.

La moneta elettronica è una moneta privata che può essere scambiata in moneta contante che è l’unica riconosciuta dallo Stato in quanto emessa da una Banca centrale. Nel momento in cui tu obblighi un esercente ad avere un pos gestito da banche, trovo ingiusto e scorretto che le banche non siano minimamente state chiamate in causa per questo provvedimento.

Ci troviamo in una situazione veramente non piacevole. Le commissioni vanno da un 1,2% fino al 3%, si calcola in media che vengono a costare 1.200 euro all’anno”.

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