Rapporto Zoomafia 2020. Corse clandestine cavalli, canili abusivi, criminalità degli allevamenti

AgenPress – Corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, pesca di frodo, traffico di fauna selvatica, doping, bracconaggio organizzato: sono alcuni
dei crimini contro gli animali registrati in Puglia che emergono dal Rapporto Zoomafia 2020 redatto da Ciro Troiano, criminologo e
responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV. La nuova edizione del Rapporto, alla sua ventunesima edizione, analizza lo sfruttamento criminale degli animali nel 2019 e ha il patrocinio della Fondazione Antonino Caponnetto.

“In Puglia sono stati registrati tutti i filoni della zoomafia, dai combattimenti alle corse clandestine di cavalli, dal traffico di cuccioli alla pesca
di frodo, al bracconaggio organizzato: attività che garantiscono cospicui introiti illeciti alle organizzazioni coinvolte. Non vanno sottovalutate,
però, anche le forme di maltrattamento comuni, quelle perpetrate da singoli, che rappresentano la maggioranza dei casi”, dice Ciro Troiano.

Corse clandestine di cavalli, ippodromi & doping
Un settore collegato alle scommesse e da sempre interessato dalle infiltrazioni della criminalità organizzata è quello delle corse ippiche, nel
cui ambito l’illiceità può riguardare sia le corse clandestine che le gare ufficiali, con la gestione delle puntate presso i punti scommesse o la
regolarità delle stesse corse, che possono essere influenzate da accordi occulti tra scuderie o driver e da atteggiamenti prevaricatori verso
i fantini, o dalla pratica del doping sugli animali. In tema di associazione per delinquere di stampo mafioso e del controllo delle corse ippiche va citata l’inchiesta sulla “Società Foggiana” che ha fatto emergere come tra le fonti di guadagno illecito del sodalizio vi era l’alterazione dei risultati delle corse dei cavalli facendo vincere il fantino di volta in volta individuato.

Il 6 novembre 2019 si è chiuso con 17 condanne il primo grado del processo nato dall’operazione ribattezzata “Febbre da Cavallo” con cui
venne smantellata una presunta organizzazione che avrebbe gestito corse clandestine di cavalli dopati per elevare le prestazioni di gare tra il 2011 e il 2012. I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce hanno inflitto pene che vanno da 4 mesi a 5 anni a carico di 17 imputati.

Nel 2019, secondo i dati del laboratorio ufficiale per le analisi antidoping, alcuni cavalli che correvano in gare ufficiali in Puglia sono risultati positivi a sostanza vietata. Gare svolte negli ippodromi di Castelluccio dei Sauri e Taranto. Caffeina e Cobalto, le sostanze trovare nei cavalli.

La “Cupola del bestiame”: la criminalità degli allevamenti
Furti di animali dagli allevamenti, macellazione clandestina, maltrattamento, sono alcune delle illegalità accertate. Le varie relazioni semestrali della DIA citano spesso casi relativi alle infiltrazioni da parte di esponenti della criminalità organizzata nella filiera della zootecnia.
In particolare, si fa riferimento al gruppo dei Coluccia, attivo, secondo la DIA, a Noha di Galatina (LE), “originariamente dedito all’abigeato,
ai furti ed alle rapine, analogamente ad altri gruppi criminali salentini, ha esteso la sua operatività criminale nei comuni limitrofi, soprattutto per il traffico e lo spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti” (Relazione DIA).

Di particolare rilievo, anche, il provvedimento di sequestro, per oltre 31 milioni di euro, operato dalla DIA nei confronti di un imprenditore di Bitonto, ritenuto vicino al clan Parisi, operante nel settore della somministrazione di manodopera ad aziende della lavorazione delle carni.

Il contrabbando di fauna e il bracconaggio
Alcune zone della regione, come le coste e le zone umide pugliesi, sono considerate “black spot” per il bracconaggio e la cattura illegale di
fauna selvatica. La Puglia è anche meta di bracconieri provenienti da altre regioni, in particolare uccellatori campani che catturano i cardellini per venderli nei mercati abusivi. Caccia in riserve naturali e in periodo di chiusura, abbattimento di specie protette, fucili illegali, richiami elettromagnetici, armi modificate: il bracconaggio in Puglia manifesta una pericolosità evidente e, in alcuni contesti, si veste dei caratteri
della criminalità organizzata. Secondo alcune indagini, infatti, ci sarebbero interessi dei clan per l’attività venatoria illegale in alcune zone.

Combattimenti tra animali, canili abusivi e traffico di cani
Per quanto riguarda i combattimenti tra animali, nel 2019 sono state registrate poche indagini: solo due procedimenti a carico di ignoti per
il reato previsto dall’art. 544quinquies cp, combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali, aperti presso la Procura di Foggia. Preoccupante è la situazione dei canili. Negli ultimi anni sono state sequestrate alcune strutture, in diverse operazioni e per diversi motivi. Il traffico di cani provenienti dai paesi dell’Est si presenta sempre di più come attività organizzata e strutturata. La Puglia rappresenta una
regione di smistamento degli animali importati.

“Malandrinaggio” di mare: un malaffare a danno del mare e dei suoi abitanti
La pesca di frodo, la raccolta di ricci e datteri di mare, la pesca di oloturie e del novellame sono attività saldamente presenti nella regione
con il coinvolgimento di gruppi organizzati e, in alcuni casi, malavitosi. L’operazione “Piovra 2- Respect” ha smantellato un’associazione per
delinquere finalizzata all’estorsione ai danni di titolari di impianti di mitilicoltura situati nel Mar Piccolo e titolari di pescherie tarantine, e accusata di furto aggravato di pesce. Precedentemente l’operazione “Piovra” aveva portato a simili esiti giudiziari. Le varie relazioni della Direzione Investigativa Antimafia dedicano molto spazio agli interessi della criminalità pugliese in attività criminali che coinvolgono la pesca e la vendita del pescato.

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