Stato-mafia. Marcello dell’Utri assolto “per non aver commesso il fatto”. Un film inventato…….

AgenPress –  “E’ un film, una cosa inventata totalmente. Io questo processo non l’ho neanche seguito. Mi sono sentito quando sono andato a Palermo all’udienza come un turco alla predica, non capivo di cosa stessero parlando. Questa cosa era inesistente però purtroppo avevo paura che potessero avallare queste cose inventate servendosi dei soliti pentiti che hanno bisogno di dire cose per avere vantaggi, e di molta stampa che affianca le procure e soprattutto la procura di Palermo. Questo mi preoccupava, ma speravo intimamente nell’assoluzione”.

Lo dice Marcello Dell’Utri, in una telefonata con Bruno Vespa a Porta a Porta.

“Mi aspettavo l’assoluzione? Ci speravo,  ma come sappiamo poteva accadere anche il contrario. Il buon senso diceva che avrebbero dovuto assolvere e annullare questo processo, però il buon senso nella giustizia non sempre funziona”.

“Non so esattamente di cosa fossi accusato. Non ho seguito questo processo. Credo fosse per aver ricevuto minacce dai mafiosi, che dovevo riferire a Berlusconi, minacciandolo a sua volta se non avesse provveduto a fare leggi a favore dei mafiosi. Tutta una cosa allucinante, nel governo di Berlusconi ci sono state solo leggi contro i mafiosi. Ma era talmente palese che anche in primo grado avrebbero dovuto riconoscerlo, eppure il clima allora era tale che non bisognava vedere le carte. Io credo che oggi questa Corte abbia lavorato con criterio, cognizione e coscienza. I miei avvocati hanno smontato il processo dalle fondamenta, ho ascoltato le arringhe e non era possibile non riconoscere l’assurdità dell’impianto accusatorio”.

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