Stop a inchiostri tossici. Tatuatori preoccupati che le nuove norme possano danneggiare la loro attività

AgenPress – I tatuatori preoccupati che il nuovo divieto europeo su migliaia di sostanze chimiche utilizzate negli inchiostri coloranti potrebbe danneggiare la loro attività, lamentando che gli inchiostri sostitutivi non sono facilmente disponibili e potrebbero non avere la vivacità che i clienti desiderano.

Dopo due anni di difficoltà causate dalla pandemia, molte aziende sostengono di non aver avuto abbastanza tempo per adeguarsi.

L’UE stima che fino al 12% degli europei ha un tatuaggio e potrebbe essere il doppio tra i giovani adulti. Nella sola Germania si stima che una persona su cinque abbia un tatuaggio, mentre in Belgio il governo ritiene che ogni anno vengano inchiostrati 500.000 nuovi tatuaggi.

Le normative UE aggiornate sulle sostanze chimiche, note come Reach , sono state concordate da tutti gli Stati membri nel 2020. Il divieto copre 4.000 sostanze chimiche tra cui l’alcol isopropanolo, un ingrediente comune negli inchiostri per tatuaggi, anche se i funzionari affermano che sono già disponibili sostituti.

L’Agenzia europea per le sostanze chimiche, che ha contribuito alla stesura della nuova normativa, afferma che gli inchiostri possono essere pericolosi, causando “allergie cutanee e altri effetti più gravi sulla salute, come mutazioni genetiche e cancro”.

A sparire dal mercato saranno, secondo alcune stime, circa 4mila sostanze, tuttavia per la maggior parte di esse sono già presenti sostituti sicuri.

Le nuove norme richiedono che gli inchiostri colorati siano realizzati limitando l’uso di sostanze rischiose per la salute. “Molte delle sostanze messe oggi al bando sono già vietate in sette Stati membri, quindi non è una completa novità, ma la generalizzazione di una pratica che esiste già in alcuni Paesi”, ha spiegato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer.

A differenza di molti altri settori, tra i quali quello dei cosmetici, infatti, per gli inchiostri dei tatuaggi non esiste una normativa unica europea. Lo scopo delle nuove norme Ue è dunque quello di armonizzare le diverse legislazioni nazionali, tenendo conto che le restrizioni introdotte sulle sostanze tossiche o cancerogene sono già in vigore in Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Slovenia. In Italia sono presenti solo le linee guida del Ministero della Salute.

Secondo le statistiche, sono circa il 12% gli europei tatuati, compresi gli adolescenti. La Commissione ha adottato la restrizione nel dicembre 2020 a seguito di studi che mostrano prove di allergie e problemi della pelle dovuti a tatuaggi, rispondendo a una richiesta degli Stati membri e sulla base di valutazioni di impatto scientifico e socioeconomico effettuate dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa). Sebbene la restrizione diventi effettiva oggi, il divieto di Pigment Blue 15 e Pigment Green 7 sarà applicabile solo a partire dal 4 gennaio 2023. Per questi pigmenti la Commissione europea e gli Stati membri hanno deciso di concedere più tempo all’industria per trovare soluzioni alternative.

“I rischi per la salute derivanti dall’uso di aghi sporchi per iniettare gli inchiostri sono da molto tempo sotto osservazione. Ora sono stati analizzati anche i motivi di preoccupazione correlati alle sostanze chimiche degli inchiostri e i relativi rischi sono stati regolamentati a livello dell’Ue”, spiega sul sito l’Echa, evidenziando che con le nuove restrizioni ai prodotti tossici o cancerogeni, sensibilizzanti o irritanti, “si prevede una riduzione delle reazioni allergiche croniche e di altre reazioni cutanee di tipo infiammatorio dovute agli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente. Potrebbero inoltre diminuire effetti più gravi quali tumori o danni al Dna o al sistema riproduttivo potenzialmente causati dalle sostanze chimiche usate negli inchiostri”.

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