Wwf. Metano provoca 2864 morti in un anno, Italia la piĆ¹ esposta. Ridurre emissioni da allevamenti e agricoltura

AgenPress – In questi ultimi anni, e soprattutto recentemente, il gas naturale ĆØ stato sempre piĆ¹ protagonista delle discussioni pubbliche e istituzionali legate alle strategie di transizione energetica e di decarbonizzazione, ma non si ĆØ tenuto in dovuto conto del fatto che il gas ĆØ prevalentemente costituito da metano, un potentissimo gas serra nemico del clima. Oggi, grazie anche ad un quadro conoscitivo in rapida evoluzione, siamo in grado di affermare nettamente che il metano merita unā€™attenzione particolare nelle politiche di mitigazione climatica.

Il report del WWFĀ ā€œLE EMISSIONI DI METANO IN ITALIAā€ >Ā commissionato dal WWF Italia al GHGMI Italia Il report evidenzia le stime di emissione di questo potente gas serra e fornisce indirizzi per la loro riduzione in Italia, anche in vista della revisione del Piano Nazionale Energia e Clima. Secondo il report del WWF la riduzione delle emissioni di metano, oltre ad essere una strategia efficace per contribuire agli obiettivi climatici previsti dallā€™accordo di Parigi,Ā permette di conseguire importanti benefici per la salute pubblica e per lā€™agricoltura.

Secondo gas-serra di origine antropica, il piĆ¹ abbondante dopo lā€™anidride carbonica,Ā il metano rappresenta circa il 20% delle emissioni globali, influendo sulla temperatura terrestre e sul sistema climatico in maniera incisiva.Ā Le sue concentrazioni atmosferiche sono aumentate del 47% dallā€™epoca preindustriale ad oggi,Ā e raggiungono attualmente i livelli piĆ¹ elevati degli ultimi 800.000 anni. Le emissioni di metano sono prodotte sia da attivitĆ  umane sia da quelle naturali. Sebbene il metano sia molto meno abbondante nellā€™atmosfera rispetto alla CO2, assorbe perĆ² la radiazione infrarossa termica in modo molto piĆ¹ efficiente e, di conseguenza,Ā ha un potenziale di riscaldamento globale circa 80 volte piĆ¹ forte per unitĆ  di massa dellaĀ CO2Ā su una scala temporale di 20 anni e circa 30 volte piĆ¹ potente su una scala temporale di 100 anni.

Il metanoĀ contribuisce anche alla produzione di ozono troposferico, un inquinante che danneggia la salute umana, la produzione di cibo e gli ecosistemi,Ā con conseguenze particolarmente significative per il nostro Paese sia in termini di pressione ospedaliera che di perdite totali e relative di alcuni raccolti.

Il consumo di gas naturale rappresenta oggi circa un quarto della produzione mondiale di elettricitĆ .Ā Le previsioni di crescita o diminuzione del suo utilizzo sono imprevedibili per i prossimi anni dati i numerosi fattori che lo determineranno. Quello che intanto ĆØ certo ĆØ che lā€™Italia risulta essere al primo posto tra i Paesi con i maggiori costi sanitariĀ derivanti dallā€™uso del gas naturale negli impianti termoelettrici,Ā con 2,17 miliardi di EuroĀ (rispetto a un totale di 8,7 miliardi di Euro nellā€™area oggetto dello studio). Nel solo 2019 ben 2.864 morti premature sono dipese dallā€™uso di energia prodotta da gas naturale, oltre 15.000 casi di impatti respiratori sugli adulti e sui bambini, oltre 4.100 ricoveri ospedalieri e piĆ¹ di 5 milioni di giorni lavorativi perduti a causa di malattie.

La riduzione delle emissioni provenienti dallā€™agricoltura e dallā€™allevamento rappresenta una forte prioritĆ  nel contesto della decarbonizzazione, dal momento che, al 2050, questo settore risulterebbeĀ responsabile di una quota del totale delle emissioni nazionali di metano intorno al 60%. NĆ© lā€™Italia, nĆ©, a dir la veritĆ , la maggioranza degli Stati membri hanno fin qui incluso nei loro programmi interventi mirati alla diffusione dellā€™agricoltura biologica e di altri sistemi a basso input che enfatizzano lā€™uso circolare dei nutrienti e/o interventi di riduzione della domanda di prodotti ad alta intensitĆ  di emissione (in particolare quelli legati allā€™allevamento bovino), attraverso il cambiamento delle diete umane, alimentazioni alternative per il bestiame e la riduzione degli sprechi alimentari. Questi interventi dovrebbero invece essere considerati prioritari, se si tenesse conto, insieme al potenziale di riduzione delle emissioni di gas-serra, anche dei vantaggi collaterali per la salute umana, per la qualitĆ  dellā€™acqua e dellā€™aria e per la biodiversitĆ .

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