Agenpress – L’Italia “è il paese che ha goduto della maggiore flessibilità negli ultimi anni. Non credo che governanti italiani, compresi quelli del precedente esecutivo, si possano lamentare del ruolo della Commissione, e sicuramente non di me in particolare”.
E’ quanto dice il commissario uscente Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, in un colloquio con Repubblica in cui spiega che un anno fa, mentre si avvicinava la stessa scadenza, la tensione con Roma era alle stelle ma oggi “è tutto molto più facile”.
Il commissario Moscovici, poi, ricorda di aver “sempre preferito il dialogo esigente nell’interesse dei paesi membri e dell’Europa” e di considerarsi “un amico dell’Italia, non perché ho concesso favoritismi ma perché ho difeso il posto che spetta al vostro grande Paese”.
Con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri “ci siamo sentiti ancora ieri – dice Moscovici – È uno dei migliori conoscitori degli arcani del Patto di Stabilità e Crescita. Quindi è l’uomo giusto al posto giusto”. Sulla richiesta di altri 14,4 miliardi di flessibilità, Moscovici però non si sbilancia: “C’è un calendario da rispettare, per una valutazione aspettiamo il 15 ottobre quando il governo ci consegnerà ufficialmente il documento con gli obiettivi programmatici”.