Agenpress – “Tedesco ha liberato Cucchi dalla morsa dei due militari che nella caserma Casilina lo stavano pestando. E lo ha fatto, prima richiamando verbalmente il collega Alessio Di Bernardo e poi stoppando materialmente Raffaele D’Alessandro (i due militari per i quali il pm ha chiesto la condanna a 18 anni di reclusione) Dopo averlo difeso, Tedesco ha soccorso e protetto il ragazzo, salvo poi, una volta lasciata la caserma, avvertire il comandante di quanto accaduto poco prima”.
Così l’avvocato Eugenio Pini, difensore di uno dei carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale con riferimento alla morte di Stefano Cucchi. “Stefano Cucchi lascia per strada una serie d’informazioni favorevoli a Francesco Tedesco. E’ lui a dire che Tedesco ha urlato e l’ha salvato”. A differenza dei militari suoi colleghi, per Tedesco il pm ha chiesto l’assoluzione per questo specifico capo d’imputazione.
“In questa vicenda Francesco Tedesco ha rappresentato inconsapevolmente la più piccola e debole rondella di un ingranaggio smisurato e potente che per una volta ha ruotato in controfase. Lui ha cercato di fermare questo meccanismo ma ne è stato inesorabilmente travolto, investito”, ha aggiunto Pini, spiegando che “ha percorso un sentiero solitario; poi c’è stata la sua vittoria, una vittoria umana. Oggetto di questo processo è accertare se ha o meno concorso nell’omicidio di Stefano Cucchi, non misurare la tempestività o la puntualità delle sue dichiarazioni.
Anche perché noi dobbiamo pensare in termini di relatività agli anni di silenzio; sia in termini soggettivi, domandandoci cosa avremmo fatto noi o meglio cosa avremmo potuto fare noi, sia in termini oggettivi. C’è qualcuno in questa aula che possa con certezza affermare che il pacchetto conoscitivo di cui disponeva Tedesco, se svelato anche un giorno prima, sarebbe restato integro e fruibile e non sarebbe stato sminato e combattuto fino a farlo disperdere?”
“Tedesco ha dato una prova di resilienza. Purtroppo dopo questa vicenda temo perderà il posto di lavoro e la divisa, ritengo che abbia almeno diritto alla vita. Lui non ha partecipato all’aggressione, c’è una carenza assoluta di adesione al reato. Per questo chiedo l’assoluzione dal reato di omicidio preterintenzionale per non aver commesso il fatto”.