Agenpress. “La riforma della prescrizione non accompagnata da investimenti e riforme nel settore della giustizia rischia di avere l’effetto di allungare ulteriormente i tempi dei processi, con conseguenze negative sia per gli imputati che per le vittime di reato”.
Così l’avvocato Caterina Flick, presidente dell’associazione Donne Giuriste Italia – Sezione di Roma (Adgi).
“La durata dei processi in Italia è nettamente superiore al resto d’Europa, e questo non dipende dalle persone coinvolte, dagli imputati in particolare, ma dalla macchina giudiziaria. E infatti dai dati risulta in primo luogo che i rinvii del processo solo nel 4% dei casi sono dovuti a impedimenti dell’avvocato o dell’imputato, a fronte dell’80% dovuti a disfunzioni del sistema o alla gestione fisiologica del processo”.
“La riforma della prescrizione non accompagnata da investimenti e riforme nel settore della giustizia rischia di avere l’effetto di allungare ulteriormente i tempi dei processi, con conseguenze negative sia per gli imputati che per le vittime di reato. Una giustizia giusta deve infatti essere amministrata senza ritardi tali da comprometterne l’efficienza e la credibilità. Si tratta di un principio di civiltà, sancito dall’articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e dall’articolo 11 della Costituzione italiana”.
Quanto al referendum proposto dalle Camere Penali, spiega la presidente di Adgi Roma, “si tratta certamente un modo per far sentire la voce sino ad ora inascoltata ma non sono certa che sia lo strumento adatto, specie perché i non addetti ai lavori difficilmente possono capirne le ragioni.
Inoltre, come già spiegato, il problema principale é che si tratta di un provvedimento zoppo a sfavore delle persone”.