Agenpress – “E’ sconcertante che la Rai continui ad accettare la presenza di Junior Cally al Festival di Sanremo. Proprio in un momento storico in cui istituzioni e personaggi pubblici danno il massimo per divulgare il messaggio contro sessismo e femminicidio, la televisione pubblica avalla la partecipazione di un concorrente che ha scritto testi inneggianti proprio a questi fenomeni. La violenza e l’odio crescono quando vengono accettati socialmente. E si spengono, invece, se è il pensiero comune a condannarli”.
“La cultura, la televisione e la musica plasmano l’opinione pubblica. Se anche il mondo artistico non ci aiuta in questa battaglia, noi come istituzioni abbiamo un alleato in meno. E a rimetterci non sono solo le donne vittime di violenza. Ma l’Italia tutta. Alla Rai chiediamo: che tipo di società vuole proporre? Un’Italia che rispetti le donne o una che inneggi al femminicidio? Nel primo caso, è inevitabile escludere il rapper Cally. Delle due, l’una. Non c’è alternativa”. È quanto dichiara la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente vicaria gruppo Italia Viva-Psi.