Coronavirus: ispezione Nas in Rsa Trivulzio. “Ci minacciavano se usavamo le mascherine”

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Agenpress –  Nuova ispezione dei carabinieri del Nas all’Istituto Frisia di Merate, a Lecco, una residenza per anziani che fa capo al Trivulzio di Milano, finita nell’occhio del ciclone per il decesso di quasi 150 anziani e sul quale la Procura ha aperto un fascicolo. Bisognerà capire se gli ospiti del Trivulzio siano morti o meno per Coronavirus: nell’indagine, che ipotizza i reati di omicidio colposo ed epidemia colposa, è coinvolto il direttore generale della struttura, Giuseppe Calicchio.

Proprio venerdì scorso una delle infermiere che lavora nella struttura ha raccontato ai carabinieri che “i malati non venivano isolati in modo corretto, non avevano le mascherine e ricevevano visite dai parenti anche dopo lo scoppio dell’epidemia”.

Un’operatrice sociosanitaria  ha fatto sapere che “stanno continuando a trasferire i pazienti da un reparto all’altro, senza aver fatto nemmeno i tamponi, lo fanno la sera di nascosto. Intanto gli anziani continuano a morire, la situazione non è migliorata”.

“Ci minacciavano se usavamo le mascherine, non dovevamo spaventare i pazienti”. Sono i racconti di alcuni infermieri e operatori raccolti nell’inchiesta della Procura di Milano su presunte irregolarità nella gestione dell’emergenza Coronavirus nelle case di riposo. Stando ai racconti dei lavoratori e ad una lettera di diffida che era stata inviata dai sindacati Cisl-Cgil ai vertici della struttura, gli operatori avrebbero ricevuto le mascherine per proteggere loro stessi e gli anziani ospiti oltre un mese dopo lo scoppio dell’epidemia in Lombardia, il 23 marzo scorso. E gli stessi sindacati avevano parlato delle “velate minacce” agli operatori.

Anche tra lo stesso personale del Trivulzio, però, in questi giorni sono volate accuse incrociate tra chi difende i vertici e chi li accusa, come hanno fatto molti familiari degli anziani con le loro denunce. Comincia, così,  la raccolta delle testimonianze dei lavoratori del Pio Albergo Trivulzio, operatori, infermieri, medici, nell’inchiesta della Procura di Milano su presunte irregolarità nella gestione dell’emergenza Coronavirus nelle case di riposo, dove sono morti centinaia di anziani, e anche sull’operato di Regione Lombardia e delle Agenzie di tutela della salute.

 

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