Scandurra: “Maria Giovanna Maglie? Il garbo in Tv”

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Il giornalista sottolinea il fair-play esemplare della popolare opinionista veneta, tra le più richieste nel piccolo schermo


Agenpress. “Maria Giovanna Maglie? Quel garbo in tv che fa la differenza. In un momento storico in cui massima è l’esasperazione dei toni, la giornalista e saggista veneta rappresenta un connubio di equilibrio, modi e sintesi per il ruolo dell’opinionista”. Lo afferma Maurizio Scandurra nella sua opinione quotidiana ad Agenpress.

“Assistiamo da tempo, nei vari talk-show che popolano giornalmente il prime-time su Rai, Mediaset e La7 alla celebrazione dell’insulto, del grido e del parlarsi sopra in cerca di ascolti a ogni costo da parte di una pletora di opinionisti fidelizzati e ricorrenti, nei vari salotti, a seconda dell’indirizzo politico e della linea editoriale dei vari programmi di cronaca e attualità”, osserva il giornalista e saggista.

“Maria Giovanna Maglie è senza dubbio alcuno una professionista seria e autorevole che sa stare al proprio posto, che certamente sa quel che dice, che attende il suo turno limitandosi correttamente al proprio spazio di parola, nel rispetto dei tempi di conduzione e soprattutto di chi segue da casa. Senza mai alzare i toni per esprimere un’idea, né tantomeno prestare il fianco a chi la pensa diversamente, ma condividendo ogni aspetto del dibattito in un’ottica costruttiva fatta di dialogo e scambio alla pari. Esprimendo pensieri sempre più che argomentati, senza mai scadere nell’offesa gratuita e nel giudizio ma piuttosto soprassedendo elegantemente. Sempre con un linguaggio semplice e immediato fatto per far comprendere e condividere, e non certo per affabulare o stupire”.

Conclude così Scandurra: “Credo sia ora più che mai questo lo stile corretto cui dovrebbero rifarsi i vari opinionisti televisivi del momento, alcuni dei quali ben oltre sopra le righe, al di là dei contenuti e dei concetti espressi da ciascuno. L’Italia ha bisogno di calma, anche in tv. Prevenendo forme di becerismo gratuito e imperante che facilmente rischiano poi di amplificarsi dannosamente nel passaggio immediato e repentino dalla scatola parlante alla società contemporanea”.

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