Agenpress – “Sul Mes la posizione di Forza Italia è molto chiara. Noi non siamo favorevoli all’uso del Mes, secondo le sue regole classiche” lo afferma il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri in un’intervista al giornale online “laNotifica.it” sottolineando che la possibilità di applicazione del Mes, inteso come commissariamento dell’economia, per Fi è da escludere. Gasparri ricorda nell’intervista quando durante il governo Berlusconi nel 2011 si tentò di imporre il Fondo Monetario Internazionale “che avrebbe fatto un prestito al Paese in cambio delle chiavi di casa” e “Berlusconi disse no” quindi Forza Italia “parla sulla base di un’esperienza praticata, anche drammaticamente, di contrarietà ad ogni forma di commissariamento”.
“Altro punto – spiega Gasparri – e se si prendono i soldi che stanno dentro il Mes e si erogano senza condizioni. Ad oggi il quadro non è chiaro perchè hanno detto che si potranno erogare fondi del Mes senza condizioni per spese legate alla sanità”. E sulla diatriba in corso nel centrodestra “Mes sì o no” Gasparri insiste: “quando verrà messa a punto l’ipotesi senza condizionalità si potrà dire si o no, ma dire no – adesso – vuol dire dichiarare il falso, per spaventare la gente”.
Alla domanda sui retroscena che preventivano una caduta del governo Conte dopo la fine dell’emergenza il senatore di Forza Italia risponde: “Io personalmente non starò mai in un governo con i grillini che sono ignoranti ed incompetenti. Non vedo altre maggioranze. quindi se Conte non ce la fa (e non ce la fa), si potrebbe fare un governo che prepari le cose minime: un piano d’emergenza, referendum sulla riduzione dei seggi, la legge elettorale e votare tra qualche mese”.
Sull’ipotesi dell’entrata di Forza Italia in un’eventuale governo di ricostruzione Gasparri conclude: “Noi vogliamo mantenere un quadro delle alleanze del centrodestra. o il centrodestra si muove compatto in prospettiva di uno sbocco elettorale, oppure credo che non ci siano dubbi: non sono democraticamente praticabili connubi con i grillini che sono fuori dal consesso civile, democratico e grammaticale”.