Agenpress -Governo e Regioni hanno trovato l’accordo e il CdM ha approvato il decreto legge quadro, in attesa del relativo DPCM, la cui emanazione è prevista tra sabato e domenica.
A partire dal 18 maggio 2020 gli spostamenti all’interno del territorio
regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione, fatte salve le misure di contenimento
più restrittive adottate, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 25 marzo 2020, n.
19, relativamente a specifiche aree del territorio regionale, soggette a particolare
aggravamento della situazione epidemiologica.
2. Fino al 2 giugno 2020 sono vietati i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi
di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente
ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero
per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio,
abitazione o residenza.
3. A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti sul territorio nazionale
possono essere limitati solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del
decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio
nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico
effettivamente presente in dette aree.
4. È fatto divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i
soggetti sottoposti alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità
sanitaria in quanto risultati positivi al virus, fino all’accertamento della guarigione o al
ricovero in una struttura sanitaria.
5. Il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o
aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della
distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
6. Le attività economiche e produttive sono consentite a condizione che
rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio
di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale. Le
singole regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei
protocolli o nelle linee guida nazionali. Le misure limitative delle attività economiche
e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e
proporzionalità, con provvedimenti emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge
25 marzo 2020, n. 19 o del comma 8.
7. Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida di cui al
comma 6 che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione
dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
8. Per garantire lo svolgimento delle attività economiche e produttive in
condizioni di sicurezza, le regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento
della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le
condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale.
Sono così introdotte significative novità per questa Fase 2. Di seguito alcune importanti misure contenute nel decreto e riguardanti la libera circolazione:
- da lunedì 18 maggio via libera agli spostamenti all’interno della regione senza limitazioni;
- fino al 2 giugno sono vietati gli spostamenti fuori regione (se non per i motivi attualmente in vigore);
- dal 3 giugno consentiti gli spostamenti anche fuori regione, ad esclusione delle zone ad alto rischio epidemiologico.
- dal 3 giugno frontiere di nuovo aperte: si potrà entrare in Italia da Paesi dell’UE e da area Shengen senza sottoporsi a isolamento preventivo di 14 giorni.
- Tra i punti contenuti nel testo normativo appena approvato spiccano anche le seguenti novità:
- stop al modulo di autocertificazione;
- visite agli amici nel territorio regionale;
- riapertura di centri commerciali, barbieri, parrucchieri, centri estetici, bar e ristoranti;
- riapertura palestre e museiRestano vietati gli assembramenti e sono attivate sanzioni severe per chi viola quanto stabilito nel decreto legge: da 400 a 3.000 euro di multa e la sospensione di attività commerciali e produttive.
Il prolungato CdM e il complesso incontro con le Regioni ha portato a un accordo fondamentale per stabilire le regole di sicurezza in questa delicata Fase 2. Il decreto, infatti, ha stabilito linee guida quadro uguali per tutti i territori, che saranno i protocolli di riferimento per tutte le riaperture concesse dal 18 maggio.
Nello specifico, come spiegato da una nota di Palazzo Chigi, il decreto legge:
“Delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali”
L’obiettivo di Regioni e Governo, quindi, è stato raggiunto: trovare un accordo unitario per fissare la cornice legislativa entro la quale si muoverà ogni ente territoriale.
Il decreto legge fissa i protocolli di sicurezza entro i quali si potranno riaprire tutte le attività commerciali, produttive e sociali dal 18 maggio.
In base a quanto stabilito dall’accordo Regioni-Governo e contenuto nel nuovo decreto appena approvato in CdM dal 18 maggio ci saranno importanti novità.
A partire da lunedì niente più limitazioni per muoversi all’interno della regione in cui si abita, non sarà necessario neanche il modulo di autocertificazione; invece potrebbe farsi strada l’autocertificazione di famiglia per andare al ristorante.
Per muoversi liberamente sul territorio nazionale e uscire dalla regione si dovrà aspettare il 3 giugno, anche se la libertà di movimento potrà essere limitata nelle aree ad alto rischio di contagio.
Sempre a partire dal 3 giugno si procederà alla riapertura delle frontiere a tutti gli arrivi dall’Unione europea e dall’area Schengen senza necessità di nessuna quarantena; un provvedimento che rappresenta una vera e propria svolta per il comparto turistico.
In attesa del calendario ufficiale della riapertura di ogni Regione, da lunedì 18 maggio possono finalmente tornare a lavorare tutti gli esercizi commerciali, produttivi e sociali.