Mes, Licheri (M5S): “Un punto d’incontro col Pd si potrebbe trovare quando saranno chiarite alcune questioni”

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AgenPress. Ettore Licheri, senatore del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul Mes. “Un punto d’incontro si potrebbe trovare, quando capiremo meglio in cosa consiste questo sistema di allarme rapido, quando ci spiegheranno meglio in cosa consiste l’obbligo di rafforzamento, quando capiremo meglio il problema del diritto di privilegio di cui godono le obbligazioni del Mes rispetto ai titoli di Stato del Paese richiedente. Queste sono le tre cose che non mi piacciono. Ci si dovrebbe chiedere come mai non c’è la fila per prendere questi soldi del Mes. Se è così conveniente, ma è possibile che nessun Paese prenda questi soldi. Il rischio è che il Mes ti dia i soldi, ma poi pretenda di controllare i tuoi conti.

Il controllo dell’Ue già c’è, se ci aggiungiamo pure il meccanismo del Mes finiremmo in amministrazione controllata. Non siamo col cappio al collo da dover prendere per forza questi soldi. Se devo spendere in deficit, lo faccio scostandomi dal bilancio, ma almeno sono debiti miei. A giorni si giocherà una finalissima con l’UE sul Recovery Plan, quella è la partita, non dobbiamo metterci a litigare sul colore del pallone. Dobbiamo fare in modo che l’UE da settembre possa iniziare ad anticiparci quei contributi a fondo perduto. Conte ha dato dimostrazione di aver lavorato con grandi capacità in Europa”.

Sulla situazione economica. “Stiamo lottando contro qualcosa che ha raso al suolo l’economia italiana. Siamo scesi di 10 punti percentuali di Pil. Bankitalia ci ha detto che i decreti che abbiamo fatto spingeranno il pil in alto di 3 punti percentuali. Ma siamo in una situazione post bellica di grande emergenza, è normale che dalla parte della gente ci sia rabbia, frustrazione ed incertezza. Però non si possono scaricare su Conte e 5 Stelle 30 anni di carenze strutturali, come fanno quelli che si svegliano come Alice nel Paese delle meraviglie e dicono: questo non funziona, quest’altro nemmeno.

Il governo i soldi li ha messi, a volte non arrivano perché c’è troppa burocrazia, infatti adesso stiamo semplificando. Il livore che c’è in Italia tra maggioranza ed opposizione negli altri Paesi non c’è in questo momento, perché ci si rende conto che la ricetta magica in tasca non ce l’ha nessuno. E’ inutile andare per le tv a gridare: burocrazia zero, che senso ha?”.

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