Cina. Joshua Wong: “Hong Kong diventerà uno stato di polizia segreta”

Agenpress – Joshua Wong lascia. L’attivista di Hong Kong si è dimesso da Demosisto, il movimento pro-democratico di cui era segretario generale. La decisione è arrivata martedi, subito dopo l’approvazione da parte della Cina della nuova «legge sulla sicurezza nazionale».
La misura, che colpisce ancora di più i diritti dei manifestanti, è stata criticata anche dall’Unione europea e dagli Usa, che l’hanno vista come un’ulteriore stretta all’autonomia di Hong Kong. «Con poteri spazzati via e una legge indefinita, Hong Kong diventerà uno stato di polizia segreta», ha detto. ⁣
Quella di Hong Kong è un’altra storia figlia del colonialismo. 7 milioni di abitanti, diventata uno dei più grossi centri finanziari mondiali, era una colonia britannica sin dalla metà dell’800. Esattamente il primo luglio 1997 cessò di essere una sovranità britannica e diventò regione speciale amministrativa della Cina.
Secondo il suo documento costitutivo, ha autonomia su molti aspetti della sua vita pubblica, tranne che negli esteri e nella difesa militare. Nel 2047 (l’accordo dura 50 anni) la sua relativa autonomia politica, economia e istituzionale, cesserà di esistere. Secondo i manifestanti, però, Pechino starebbe cercando di erodere quell’autonomia già da adesso, una misura impercettibile alla volta. ⁣
Già nel 2014 la regione era stata scossa dalle proteste seguite alla decisione della Cina di riformare il sistema elettorale di Hong Kong. La riforma, secondo i suoi oppositori, avrebbe portato a una «preselezione» da parte del Partito comunista cinese dei leader candidati di Hong Kong. Gli scontri si sono acuiti nel 2019, in seguito alla proposta di una nuova legge sull’estradizione, vista dai manifestanti come una scusa attraverso cui Pechino avrebbe potuto raggiungere i dissidenti politici fuggiti. ⁣
I manifestanti hanno chiesto non solo il ritiro della legge, ma le dimissioni della leader Carrie Lam (considerata un fantoccio dei cinesi), un’inchiesta sulle violenze della polizia e la garanzia di maggiori libertà democratiche. Per tutta risposta, Pechino ha approvato la legge, che introduce pene molto più pesanti per i reati di secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze esterne. ⁣(Fonte, Will media)
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