AgenPress – Studi professionali oberati di lavoroĀ e contribuentiĀ a corto di liquiditĆ Ā in una fase che resta economicamente eccezionalmente complessa. Sono i motivi per i quali ilĀ Consiglio nazionale dei commercialistiĀ torna a chiedere con forza, dopo averlo giĆ fatto ripetutamente nelle ultime settimane,Ā il rinvio dei versamenti al 30 settembre. In una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio,Ā Giuseppe Conte, e al Ministro dellāEconomia,Ā Roberto Gualtieri, il presidente nazionale della categoria,Ā Massimo Miani, scrive āche essendo ormai imminente la scadenza del prossimoĀ 20 luglioĀ si rinnova formalmente e comeĀ urgente prioritĆ Ā di tutti gli oltre 118 mila iscritti al nostro Ordine professionale la richiesta diĀ proroga al 30 settembre del termine per i versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi e dellāIRAP 2020ā.
Una proroga, aggiunge Miani, āche peraltro ĆØ necessario disporre o quanto meno annunciare ufficialmente con ilĀ massimo anticipo possibileĀ rispetto alla data del 20 luglio, risolvendosi altrimenti in unĀ ingiustificato āpremioāĀ ad esclusivo vantaggio dei contribuenti meno rispettosi delle scadenzeā.
Nella sua missiva Miani ricorda come āin questi mesi difficili, caratterizzati prima dalĀ lockdownĀ e poi dalla complessa fase di riapertura delle attivitĆ economiche, gliĀ studi dei CommercialistiĀ sono stati impegnati piĆ¹ che mai ad assistere imprese, lavoratori e famiglie da un lato nelle valutazioni economiche e finanziarie relative alle scelte necessarie per affrontare le conseguenze delĀ lockdownĀ e dallāaltro lato per assicurare loro lāaccesso alle diverse misure di sostegno messe in campo dal Governo per lāemergenza, svolgendo in tal modo unĀ ruolo fondamentaleĀ per la tenuta del tessuto economico-imprenditoriale del Paeseā.
Ć anche grazie allāimpegno straordinario dei Commercialisti, sottolinea il numero uno dei commercialisti āche cittadini e imprese hanno adottato misure efficaci per affrontare la crisi e hanno potuto districarsi tra le numerose novitĆ normative ā peraltro, in continua evoluzione e di non certo agevole interpretazione ā introdotte dai decreti sullāemergenza e potuto effettuare gli adempimenti necessari per lāaccesso ai vari benefici, facilitando il buon fine delle iniziative assunteā.
Miani ricorda i moltiĀ interventi di consulenza e di controlloĀ svolti e gliĀ adempimenti straordinariĀ che gli studi dei Commercialisti hanno dovuto assicurare in questo periodo. āSul primo fronte ā scrive a Conte e Gualtieri ā Ā come consulenti, revisori, componenti degli organi di controllo e di vigilanza di imprese, enti e istituzioni.
Sul secondo fronte, effettuando verifiche per il diritto alla sospensione dei versamenti fiscali e contributivi (verifiche su cali di fatturato, soglie di ricavi/compensi, ecc.); richieste di finanziamento per lāaccesso alle misure per la liquiditĆ delle imprese; domande per cassa integrazione, indennitĆ Ā una tantumĀ e altriĀ bonusĀ in favore dei dipendenti; domande per indennitĆ Ā una tantumĀ erogate dalle casse di previdenza; assistenza per fruizione dei nuovi crediti dāimposta (locazione e affitti, ecobonus e sismabonus maggiorati, sanificazione e acquisto dpi, adeguamento ambienti di lavoro, vacanze, biciclette, ecc.), per non dire dellāassistenza sui protocolli per la riapertura delle attivitĆ e, da ultimo, sulle istanze per la richiesta del contributo a fondo perdutoā.
UnaĀ mole di interventi e di adempimentiĀ che, secondo Miani ārende ormai chiara laĀ funzione sociale svolta dalla nostra categoria, al fianco di quella propria di altre professioni che hanno pagato, purtroppo, anche con la vita il loro infaticabile impegno, nellāinteresse dellāintero Paese, ancor prima che dei nostri assistitiā.
Tutti gliĀ adempimenti straordinariĀ elencati da Miani, unitamente alle limitazioni lavorative perĀ dipendenti e collaboratori degli studi professionaliĀ derivanti dalle misure anti-contagio, āhanno inevitabilmenteĀ sottratto il tempo necessarioĀ per laĀ predisposizione delle dichiarazioniĀ e perĀ determinare gli importi dei versamenti dei saldi 2019 e dei primi acconti 2020 relativi alle imposte sui redditi e allāIRAPĀ (in questāultimo caso, per i soli soggetti non esclusi da tali versamenti ai sensi dellāarticolo 24 del decreto-legge n. 34 del 2020)ā. Motivi per i quali il differimento al 20 luglio del termine di effettuazione dei versamenti risultanti dalle queste dichiarazioni (in scadenza lo scorso 30 giugno) per i soggetti che esercitano attivitĆ economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilitĆ fiscale risulta āinsufficienteā.