AgenPress – “Ci sono molti aspetti da chiarire: fondamentale è il prezzo a cui verrebbe acquisita Aspi da Cassa depositi e prestiti. Magari si sa e non ci viene detto, ma l’impressione è che non sia stato definito”.
A dirlo l’economista Carlo Cottarelli al quotidiano La Repubblica. “L’entusiasmo con cui il presidente Conte ha annunciato l’accordo sulla vicenda Aspi (tra le altre cose, ‘l’interesse pubblico ha avuto la meglio su un grumo ben consolidato di interessi privati’) mi ricorda un po’ quella ‘abbiamo abolito la povertà’ con cui si celebrò l’introduzione del reddito di cittadinanza un paio di anni fa. Del resto, dello stesso presidente del Consiglio si tratta. Ma è davvero un buon accordo per l’interesse pubblico?”.
Cottarelli fa prima due premesse, una riguarda il fatto che “è in corso un processo penale per valutare le responsabilità della tragedia di Genova, processo che avrà inevitabili implicazioni sulla valutazione delle responsabilità del gestore del ponte Morandi e quindi sulle sue inadempienze. Quel processo, dopo due anni, è ancora ben lontano dal raggiungere una conclusione. Spero che nessuno sconto sia fatto verso i responsabili. Resta il fatto che, al momento, non si è ancora raggiunta una conclusione legale sulle cause del crollo del ponte e quindi sulla responsabilità del gestore”.
“Ma veniamo all’accordo. Questo prevede l’uscita della famiglia Benetton da Aspi e l’entrata della Cassa depositi e prestiti (Cdp) al 51 per cento, con la conseguente sostanziale nazionalizzazione della società. A che prezzo avverrà l’entrata di Cdp nel capitale di Aspi? A che prezzo avverrà la vendita di azioni di Aspi ora detenute da Atlantia (controllata dai Benetton) ai nuovi investitori graditi a Cdp, come pure sembra sia previsto dall’accordo? Non si sa”.
“Valutare se l’interesse pubblico sia stato ben servito da questo accordo senza sapere il prezzo che verrà incassato per la sostanziale nazionalizzazione di Aspi è, come dire, un po’ difficile. Fra l’altro, senza sapere il prezzo, come si fa a dire che c’è un accordo? Di nuovo un accordo “salvo intese”? Detto questo, viste le circostanze in cui l’accordo è stato raggiunto, è probabile che il prezzo a cui Aspi sarà acquisita dal Cdp risulterà ben al di sotto del prezzo di mercato della società”.
“Si è detto ai Benetton: ‘O cedete il controllo della società o perdete la concessione. Ah, fra l’altro, vi ricordiamo che abbiamo ridotto per legge da 23 a 7 miliardi l’indennizzo in caso di revoca della concessione’.
È nell’interesse pubblico un comportamento di questo tipo? Certo, probabilmente lo Stato acquisisce le autostrade a un prezzo più basso. Ma chi vorrà trattare con lo Stato italiano in futuro – si chiede Cottarelli – di fronte a questo comportamento? Che implicazioni ci saranno per gli investimenti privati in Italia, anche stranieri? E per quel concetto, forse ormai desueto, dello “stato di diritto”?
“È nell’interesse pubblico che la rete autostradale sia gestita dal settore pubblico? Certo, si può sostenere che la gestione passata è responsabile della caduta del ponte Morandi, per cui peggio non si può fare. Ma, a parte il fatto che tale responsabilità non è stata ancora accertata legalmente, non ne deriva che la gestione pubblica sarà migliore”.