Verbali Comitato scientifico. Il 28 febbraio indicava le “zone rosse”, tra queste Codogno

AgenPress –  La Fondazione Einaudi pubblica sul suo sito (www.fondazioneluigieinaudi.it) i verbali del Comitato tecnico scientifico posti a base dei Dpcm sul Coronavirus, che il Governo ha deciso di desecretare. In particolare si tratta di  5 verbali per oltre 200 pagine di testo, firmati dal Comitato istituito con un’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione Civile: il n.12 del 28 febbraio, il n.14 del primo marzo, il n.21 del 7 marzo, il n.39 del 30 marzo e il n.49 del 9 aprile.

Il Comitato tecnico-scientifico (Cts) confermava, in una riunione del 28 febbraio, la necessità di mantenere le “zone rosse” negli 11 comuni di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto dove si stava maggiormente diffondendo la pandemia da coronavirus.  Gli undici comuni, indicati dal dpcm del 23 febbraio precedente, erano, nella Regione Lombardia. Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini e, nella Regione Veneto, Vo’.  Nella riunione del 7 marzo, il Cts proponeva di rivedere la distinzione tra “zone rosse” e “zone gialle”.

“Le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto presentano…una situazione epidemiologica complessa attesa la circolazione del virus, tale da richiedere la prosecuzione di tutte le misure di contenimento già adottate, opportunamente riviste”.

Una settimana dopo l’individuazione del paziente uno a Codogno, suggerendo al governo una serie di misure più restrittive per le tre regioni dove il Coronavirus si stava maggiormente diffondendo. Dieci giorni dopo la riunione del Cts, il governo adottò la misura del lockdown per la Lombardia e altre 14 province in Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte.

Gli esperti suggerivano in particolare la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate “di carattere non ordinario e di eventi in luogo pubblico e privato”, degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati e dei concorsi, la chiusura di scuole e università, il mantenimento dell’obbligo di chiusura per musei e per tutti i luoghi culturali. Quanto alle attività commerciali, il Cts consigliava la “soppressione dell’obbligo di chiusura” ma solo a condizione «dell’adozione di misure organizzative che consentano la fruizione nel rispetto della distanza di almeno un metro tra le persone”.

Il Comitato Tecnico Scientifico il 1 marzo scorso “esprime la raccomandazione generale che la popolazione, per tutta la durata dell’emergenza, debba evitare, nei rapporti interpersonali, strette di mano e abbracci”.  Il 9 marzo, poi, il premier Giuseppe Conte avrebbe annunciato il lockdown.

Il 30 marzo  proponeva un decalogo per i bambini durante il lockdown. Si tratta del verbale numero 39 del 30 marzo nel paragrafo “raccomandazioni per bambini”. Si parte dall’organizzazione della giornata fino ad arrivare all’insegnamento di hobby o attività motorie. Il punto numero 2, per esempio, consiglia di “evitare di tenere sempre accesa la televisione e/o la radio, ma selezionare, ogni giorno, cosa vedere (importante evitare che si tratti sempre di coronavirus). Raccomandata, ovviamente, l’attività all’aperto mantenendo le distanze ed evitando assembramenti, ma anche la possibilità di ritagliare uno spazio della giornata in cui “ogni componente del nucleo familiare racconta qualcosa a turno”.

Nel verbale, inoltre, il Cts propone il modello-tipo della giornata per i bambini: “Sveglia, bagno, colazione (compreso sparecchiare, mettere in ordine e lavaggio denti), igiene personale, attività domestiche, attività ‘scolastiche’, contatto telefonico e/o video con amici e parenti (nonni, zii, cugini), pranzo (compreso sparecchiare e mettere in ordine, attività libera (televisione, computer, ecc), attività ‘scolastiche’, merenda (compreso sparecchiare, mettere in ordine e lavaggio denti), uscita di casa (dal cortile, alla spesa), attività ludico/ricreativa (hobby), cena (compreso sparecchiare, mettere in ordine e lavaggio denti), igiene personale, a letto (lettura e/o favola)”.

 

 

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