AgenPress – “Il Csm ha sicuramente bisogno di una riforma, perché quella del 2006 firmata dall’ex ministro Mastella e che nasceva dal lavoro del predecessore leghista Castelli, è stata mal gestita. Quella di Bonafede non è tanto una riforma contro il caso Palamara, che sarà affrontato nelle sedi competenti, quanto un intervento su un sistema che si era via via degenerato. Quindi, da questo punto di vista, ben venga la riforma, anche se nel merito bisogna guardarsi dal rischio di trasformare l’attuale Csm in un organo burocratico”.
Lo dice il vicepresidente del Csm, David Ermini, a proposito della legge di riforma di Palazzo dei Marescialli, sottolineando come con la riforma Bonafede la “discrezionalità” del Csm “viene ridotta”, rischia di “diventare un’organo burocratico, e la Costituzione gli dà tutt’altro rango”.
“Il carrierismo ha utilizzato e sfruttato il correntismo ed è scoppiata la degenerazione. Io non sono contro le correnti se hanno un valore ideale, ma sono nettamente contrario alla voglia esasperata di carriera a tutti i costi per conquistare un posto”.
Riguardo al sorteggio, è un “sistema inaccettabile”. Il sorteggio tout court avrebbe rappresentato l’irresponsabilità totale facendo saltare il rapporto tra eletto ed elettore. È un sistema inaccettabile, in quanto la Costituzione parla di elezione. Ma prima di una rivoluzione elettorale, ne serve una morale, che è tutt’altra cosa. Bisogna evitare che il potere delle correnti venga sostituto dal potere delle lobby. Il Parlamento di certo saprà trovare una soluzione”.