AgenPress – Le indagini sono partite nel febbraio scorso dopo che una madre denunciò ai carabinieri di Bologna, i diversi allontanamenti da casa della figlia 17enne poi diventata parte offesa nell’inchiesta che riguarda i festini che si svolgevano a “Villa Inferno”, questo è il nome della villa di Pianoro, nel Bolognese, così chiamata dagli stessi indagati al centro dell’inchiesta della Procura di Bologna.
I festini con ragazze, tra cui anche una minorenne, si svolgevano a base, secondo l’accusa, di droga e incontri a sfondo sessuale.
E’ proprio dalla testimonianza della giovane, considerata credibile da investigatori ed inquirenti, che si è sviluppata l’attività investigativa. Attività che ha portato il gip ad emettere sette misure cautelari. Otto gli indagati. Contestati, a vario titolo, i reati di prostituzione minorile e produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.
“A casa sua ho appreso che spesso si svolgono incontri per consumare cocaina e fare sesso tanto da essere conosciuta come ‘Villa Inferno’, cosi mi aveva detto proprio Luca Cavazza quando mi aveva convinto a seguirlo”. A parlare è la ragazzina 17enne finita nel giro di droga e prostituzione scoperto dai carabinieri di Bologna che descrive agli investigatori cosa succedeva all’interno della Villa tra Pianoro e Rastignano, nel Bolognese, di proprietà di Davide Bacci, costruttore edile, ora finito in carcere. La 17enne, unica minorenne coinvolta nella vicenda, spiega poi che “arrivati a casa di Bacci, io avevo già appreso da Cavazza che ci saremo fatti una ‘fattanza’, cioé Bacci ci avrebbe dato della coca. Infatti appena arrivati a casa di Bacci io ho visto che c’erano una decina di persone tra ragazzi e ragazze che stavano pippando”.
Al carcere è stato sottoposto Davide Bacci, ai domiciliari lo stesso Luca Cavazza, agente immobiliare conosciuto nel mondo del tifo del basket bolognese, ex candidato (non eletto) nelle liste della Lega alle scorse elezioni regionali (il partito ha comunque precisato che “non risulta essere iscritto alla Lega”) e l’imprenditore Fabrizio Cresi.
I fatti contestati si riferiscono al periodo compreso tra l’ottobre 2019 e il marzo 2020. Identificate, oltre alla ragazza da cui sono partite le indagini ed unica minore coinvolta al momento nella vicenda, altre 4 o 5 giovani che avrebbero preso parte ai festini. Secondo il quadro accusatorio la 17enne veniva indotta a prostituirsi in cambio di droga e soldi.