AgenPress. Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sul caso Suarez. “Bisognerà vedere se queste accuse saranno confermate –ha affermato Rizzo-. Se fosse come appare da queste prime informazioni, viene fuori che il problema non è se sei un immigrato che arriva da chissà dove, il problema è quanti soldi hai, quanto la tua titolarità economica ti fa entrare nel meccanismo. Il tema è se sei ricco oppure se sei povero. La centralità è quella del conflitto tra capitale e lavoro, tra ricchissimi e poveri. Questo sta all’origine della crisi della sinistra, che quando perde l’occhio su questa parte della società e si innamora delle lotte civili, smette di essere sinistra ed inizia ad essere odiata”.
Sui decreti sicurezza. “In questo circo che è la politica italiana, il M5S si è alleato prima con la Lega e poi col Pd e c’era Conte premier. I decreti sicurezza hanno due parti: una riguarda gli immigrati e l’altra l’ordine pubblico. Se un operaio protesta davanti alla fabbrica si può beccare 6 anni di galera. Il M5S, che è buono per tutte le stagioni, di questa parte dei decreti sicurezza non parla. L’idea è di cambiare i decreti sicurezza solo per la parte che riguarda l’immigrazione, ma la parte che riguarda i lavoratori non viene neanche discussa. Questa parte va bene alla Lega, al M5S e al Pd che non chiede niente e pensa solo allo ius soli, sono tutte facce della stessa medaglia. La questione dell’immigrazione non si risolve con i decreti sicurezza. Io sono contro le migrazioni forzate che avvengono perché ci sono guerre e disparità economica. Se noi oggi vogliamo risolvere la questione della migrazione, innanzitutto non facciamo più la guerra in quei Paesi e ritiriamo le nostre truppe, poi evitiamo di depredare quei Paesi, evitiamo di partecipare all’uccisione dei leader indipendenti come Gheddafi. Può piacere o non piacere, ma la Libia di Gheddafi era meglio della Libia di oggi”.