La Serie A è ripartita: il piano economico per bloccare le perdite

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AgenPress. Lo scorso 30 giugno 2019, il deficit delle 20 compagini che militano nella massima serie aveva toccato i 275 milioni di euro. Nel corso dell’ultima stagione, quella quasi troncata a metà da parte della pandemia, sono stati lasciati per strada oltre 90 milioni di euro per colpa dell’emergenza sanitaria che ha ribaltato completamente il mondo intero e ogni settore economico.

Sarà una corsa al titolo combattuta fino alla fine?

Adesso, dopo tanta attesa, è ripartita anche la Serie A che, nonostante tutte le difficoltà, sicuramente renderà un po’ più normali le domeniche di tanti appassionati, dopo mesi veramente drammatici. A dominare le scene sarà ancora l’eterna sfida tra Inter e Juventus? È quello che si chiedono tutti. A dare una prima risposta ci ha pensato Ariedo Braida, secondo cui la lotta a due si dovrebbe ripetere anche in questa nuova annata.

Nel corso di un’interessante intervista che è stata rilasciata a L’insider, proprio Braida si è sbilanciato nel sottolineare come quest’anno siano diverse le contendenti al titolo, con l’Inter che pare proprio aver azzerato, in sede di calciomercato, il gap con la Juventus, anche se il Milan sta lavorando molto bene per porre le migliori basi per tornare nuovamente ad affacciarsi sull’élite del calcio italiano, ma anche di quello europeo.

Anche gli appassionati di scommesse calcio online sono assolutamente convinti di come, quest’anno, la corsa verso il titolo sarà molto più ardua ed emozionante rispetto alle ultime stagioni, dove il dominio dei bianconeri è stato praticamente incontrastato. C’è da sottolineare come sia Inter e Milan si siano rinforzate e non poco, ma anche Atalanta, Napoli e Lazio rappresentano senz’altro degli ossi duri, che daranno battaglia fino alla fine. Insomma, pare proprio che, nonostante tutto quello che è successo nel 2020, ci ritroveremo con una stagione appassionante e combattuta fino alla fine.

Quanto pesano gli ingaggi dei calciatori

Il costo legato al sostentamento della rosa di giocatori, rappresentato dagli ingaggi lordi dei vari tesserati, che è pari a 1,6 miliardi di euro, a cui bisogna aggiungere anche l’ammortamento dei diversi cartellini, all’incirca 650 milioni di euro, va a pesare per ben l’85% sui proventi ordinari delle varie squadre.

Di conseguenza, per poter sopportare altri costi operativi, che si aggirano complessivamente intorno a 1,3 miliardi di euro, devono necessariamente o vendere calciatori generando un’entrata, oppure dovranno fare ricorso all’indebitamento, senza però poter disporre di risorse per investire.

D’altro canto, bisogna mettere in evidenza come i ricavi commerciali abbiano fatto registrare un deciso trend positivo nel quinquennio che va dal 2014 al 2019. La crescita è stata di poco meno di 300 milioni di euro, passando da 361 fino a 636 milioni di euro. Eppure, la medesima tendenza non è stata registrata in riferimento agli stadi.

Certo, è impossibile prendere in considerazione i numeri attuali, dal momento che sono indubbiamente inflazionati dalle misure che sono state assunte per limitare al massimo i contagi da Coronavirus. Detto questo, bisogna mettere in evidenza come la Serie A riesca a incassare dal botteghino solamente 300 milioni a stagione. Volete fare un confronto con la Liga spagnola? Il Real Madrid, da solo, riesce a portarsi a casa più di 100 milioni di euro a stagione.

Urge, chiaramente, un processo che porti a ristrutturare, ma anche a rinnovare i vari stadi, che sono eccessivamente datati e vetusti per poter ospitare degli eventi ad un livello qualitativamente alto nel 2020. Adesso non c’è nemmeno più alibi delle Soprintendenze, visto che con il Decreto Semplificazioni è caduto pure questo muro. Insomma, bisogna agire, ma mancano soprattutto le intese tra i vari enti locali e le squadre, creando intoppi burocratici che finiscono per ritardare in maniera impressionante le varie opere.

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