Consiglio di Stato: Sì alla visite domiciliari dei medici ai pazienti Covid

AgenPress. Sì alla visite domiciliari dei medici, afferma una sentenza del Consiglio di Stato: “Il senso della disposizione emergenziale” non è quello di esonerare i medici di medicina generale, ma è solo “quello di alleggerire i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i medici di continuità assistenziale, dal “carico” derivante dall’esplosione pandemica, affiancando loro una struttura capace di intervenire a domicilio del paziente”.
Stiamo parlando delle visite di medicina generale ai pazienti Covid in quarantena
domiciliare. Quindi è stato accolto l’appello della regione Lazio contro la sentenza del Tar che aveva ritenuto sussistente, sulla base dell’art. 4 bis del D.L. n. 18/2020, il divieto per i medici di medicina generale di fare questo tipo di visite.
Così è stato accolto il ricorso della Regione Lazio. Gli USCAR, previsti dall’art. 4 bis del D.L. n. 18/2020 sono quindi destinati ad operare in sinergia e nel rispetto delle competenze e prerogative dei medici di medicina generale e degli altri medici indicati, i quali, in scienza e coscienza e nel rispetto dei protocolli di sicurezza, possono continuare ad effettuare visite domiciliari, anche se il paziente è affetto da Covid 19.
“Il Consiglio di Stato – spiega il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti – conferma la validità della scelta del Lazio di coinvolgere i medici di medicina generale nelle visite domiciliari a pazienti Covid. Grazie alle altre Regioni che, al di là del colore politico delle loro amministrazioni, si sono schierate con noi in questa battaglia di civiltà. Il mio pensiero va al personale sanitario che sta lottando senza sosta da mesi, con senso del dovere e devozione. E’ una vittoria di una comunità più unita e solidale. Uniti contro il Covid e per il diritto alla salute”.
Anche l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, evidenzia la soddisfazione per la sentenza del Consiglio di Stato che “ha confermato la validità delle scelte della Regione sancendo così che il senso delle disposizioni emergenziali non era certo quello di esonerare i medici di medicina generale dalle visite domiciliari ai pazienti COVID, bensì quello di operare in sinergia attraverso le USCAR.
Questa sentenza fa definitivamente chiarezza su un punto particolarmente importante nel contrasto alla pandemia ovvero la gestione domiciliare dei pazienti che non necessitano di ricovero ospedaliero. Nessuno può chiamarsi fuori e men che mai la medicina di base, inoltre viene salvaguardata l’autonomia organizzativa delle Regioni. Un ringraziamento va a tutte le Regioni che si sono costituite di diverso orientamento politico nella tutela della salute pubblica e nel principio fondamentale che nessuno può chiamarsi fuori nella gestione della pandemia”.
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