AgenPress – Ammontano a 19,7 miliardi di euro le risorse destinate alla Salute previste dal Recovery Plan messo a punto dal governo. E’ quanto si evince dalle tabelle allegate alla bozza. Una parte dei fondi sarà utilizzata per “potenziare e riorientare il Ssn verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria”. Il restante, oltre la metà, servirà “a rafforzare i sistemi informativi sanitari e gli strumenti digitali”.
A Istruzione e Ricerca, la ‘missione 4’ del Piano di ripresa e resilienza messo a punto dall’esecutivo Conte, andranno 27,9 miliardi di euro. Le risorse sono divise in due componenti: ‘Potenziamento delle competenze e diritto allo studio’ cui verranno destinati 15,4 miliardi a cui si aggiungono 1,35 miliardi di ReactEu e ‘Dalla ricerca all`impresa’, per 10,7 miliardi complessivi cui si aggiungono 500 milioni di ReactEu.
La quota della parte investimenti per il Sud, trasversale a tutte le missioni e i progetti previsto dal Piano Recovery del governo italiano, ammonta al 50 per cento. E’ questo il calcolo fatto dalle valutazioni congiunte del Ministero dell’Economia e del Ministero per il Sud e la coesione territoriale. Donne, giovani e Sud sono “priorità trasversali” del Piano di ripresa e resilienza: si legge nelle linee guida. Il piano, si legge, “attraverso un approccio integrato e orizzontale, mira all`empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, all`accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno. Tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in tutte le missioni del PNRR.
Nella bozza del piano di ripresa e resilienza elaborata dal governo ben 68,9 miliardi sono destinati a “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. “La prima componente, ‘Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare’ – si legge nel testo inviato alle forze di maggioranza -, si articola su due linee progettuali. La prima punta a conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorare la competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, a potenziare le infrastrutture della logistica del comparto. La seconda linea punta alla realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione dei rifiuti al fine del completamento del ciclo e all’ammodernamento di quelli esistenti in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare”.
Si investirà nel potenziamento e innalzamento tecnologico della raccolta differenziata, nello sviluppo di impianti di produzione di materie prime secondarie, nella conversione del biogas per la produzione di bio-metano da impiegare nei trasporti e anche per usi civili. Inoltre, questa linea di azione punta alla costituzione, nel quadro del fondo dei fondi connesso al PNRR, di un fondo operativo volto a far leva sulle risorse del piano per favorire lo sviluppo dell’economia circolare e della chimica sostenibile. Lo stanziamento totale per questa componente e’ di 5,2 miliardi, a cui si aggiungono 300 milioni di ReactEu.