AgenPress – La Cina, che per prima ha ufficializzato la presenza del Covid-19, è stata la prima a superare la crisi grazie al controllo del virus che l’ha posizionata come l’unico grande Paese a evitare la contrazione economica, fino a segnare nell’ultimo trimestre un ritorno a tassi di crescita pre pandemia.
Il Pil balza nel quarto trimestre 2020 del 6,5% annuo, a fronte del 6,1% atteso dagli analisti e del 4,9% registrato dei tre mesi precedenti, mentre la crescita congiunturale è del 2,6% (2,7% nel terzo trimestre e 3,2% le stime). Il recupero dalla pandemia del Covid-19 è confermato dalla crescita dell’intero 2020, quantificato dall’Ufficio nazionale di statistica nel 2,3%, contro il 2,1% atteso in media alla vigilia, ma che rappresenta il passo più lento in più di 40 anni.
Il Pil al 2,3% del 2020, dopo il 6,1% del 2019 ai minimi di quasi 30 anni, è il tasso di crescita più basso degli ultimi 44 anni, dalle riforme principali approvate negli anni ’70, secondo le stime dell’Ufficio nazionale di statistica, generato in “un contesto grave e complesso sia sul fronte domestico sia internazionale” con la pandemia che sta avendo “un impatto pesante”.
Con il 2,3% di crescita per l’intero 2020 malgrado la crisi del Covid-19, la Cina vede per la prima volta il suo Pil annuale superare i 100.000 miliardi di yuan.