AgenPress – “Gli investimenti aggiuntivi” nell’ambito Next Generation Ue “svolgeranno un ruolo di primo piano nel sostenere la ripresa, una volta terminata la pandemia”.
Lo scrive la Bce nel suo bollettino, spiegando che “tale strumento produrrebbe un’espansione di bilancio incentrata sul debito pari, in media, a circa l’1 per cento del Pil nell’area dell’euro, nel periodo 2021-2024”.
E “la maggior parte degli interventi” finanziati dal Ngeu “dovrebbe essere destinata agli investimenti e alle riforme strutturali volte a favorire la crescita”, sottolinea la Bce.
È quindi “importante garantire l’addizionalità di tali spese rispetto a quelle nazionali, in modo che i fondi erogati dall’Ue non si sostituiscano alla spesa pubblica nazionale per investimenti”, spiega ancora la Bce.
“È opportuno notare, tuttavia, che anche nel caso in cui gli investimenti finanziati tramite il programma NGEU si sostituissero alla spesa pubblica nazionale, ci sarebbe comunque uno stimolo, poiché le sovvenzioni dell’Ue non aumentano il debito pubblico”, scrive Francoforte.
“L’aumento stimato degli investimenti all’indomani della crisi è in netto contrasto con quanto osservato negli anni successivi alla crisi finanziaria mondiale, quando gli investimenti pubblici hanno subito notevoli tagli nel quadro delle strategie di risanamento dei conti pubblici seguite dagli Stati membri dell’area dell’euro, passando dal 3,7 per cento del Pil nel 2009 al 2,7 per cento nel 2018”.