AgenPress. Il 17 febbraio la Commissione europea presenterà una proposta per accelerare l’autorizzazione dei vaccini adattati alle nuove varianti: “non ci sarà bisogno di ricominciare il processo di autorizzazione da capo quando si tratterà di adattare il vaccino per le varianti, la procedura di autorizzazione sarà modificata con un nuovo sistema per accelerare l’approvazione mantenendo inalterati i livelli di sicurezza”.
Inoltre “la Commissione europea invierà una lettera a tutti e 27 gli Stati membri per ricordare loro l’importanza di seguire le linee guida concordate” sulle restrizioni ai viaggi e i controlli alle frontiere per contenere il Covid e le sue varianti, ricordando la necessità di un approccio comune e di un coordinamento tra i 27, scoraggiando i viaggi non essenziali.
Serve il “rispetto della proporzionalità”, sulle misure che ogni Paese prende e non devono essere ‘discriminatorie’.
C’è comunque allarme in Europa per la diffusione della variante inglese del virus. Per le varianti il rischio è di un’ulteriore diffusione del Covid nell’Ue è ‘attualmente valutato come alto-molto alto’, spiega l’Ecdc, il centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie.
“Raccomandiamo agli Stati membri di continuare a sviluppare o aumentare le loro capacità di sequenziamento insieme a misure complementari come test, ricerca dei contatti, isolamento dei casi e messa in quarantena dei loro contatti”, dichiara l’Ecdc Andrea Ammon.
La chiusura delle scuole, ricorda l’Agenzia, dovrebbe rimanere una misura di ultima istanza, strutturata in base all’età degli studenti, dai più grandi ai più piccoli. L’Ecdc ribadisce inoltre di essere a favore di “un certificato di vaccino per Covid-19 che documenterebbe se a qualcuno è stato somministrato il vaccino, il numero di dosi e il tipo di vaccino somministrato per scopi medici”. Non si tratta di un “passaporto vaccinale”, che anche se sostenuto da diversi paesi, vede l’Ecdc scettico perché “non vi sono prove sufficienti sull’efficacia della vaccinazione nel ridurre la trasmissione ai viaggiatori esenti con prova di vaccinazione da quarantena e / o test”.
I viaggi non essenziali dovrebbero essere evitati, prosegue l’Agenzia. La stanchezza da pandemia, cioè la mancanza di motivazione nel seguire le misure protettive, “sembra aumentare in alcuni contesti, e questo deve essere affrontato con urgenza se si vogliono evitare ulteriori ondate di infezione”.
I Paesi europei dovrebbero accelerare le campagne di vaccinazione poiché le varianti hanno ‘maggiore trasmissibilità’ e ‘i vaccini con licenza esistenti’ potrebbero essere ‘solo parzialmente efficaci’.
Per Massimiliano Fedriga, presidente della regione Friuli Venezia Giulia, “gli obiettivi sono lavorare in Europa per aumentare in modo consistente e non simbolico l’approvvigionamento di vaccini e far sì che l’Ema possa approvare nuovi vaccini nel più breve tempo possibile, come stanno facendo altri Paesi nel mondo. In questa prima fase l’Europa rispetto ai grandi Paesi occidentali è arrivata sempre seconda, terza o addirittura ultima. Non possiamo continuare in questo modo perché arrivando secondo, terzo o ultimo nell’approvazione, poi si accede successivamente alla fornitura”.