AgenPress. Sandro Gozi, europarlamentare di Renaissance UE, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“Finalmente si sente un discorso europeista intelligente ed influente perché Mario Draghi è una personalità considerata di grande intelligenza e influenza, è un italiano che dà del tu ai grandi del mondo –ha affermato Gozi-. Mi sono molto ritrovato nel discorso che ha fatto in Parlamento, non solo per la forte scelta europeista.
Da italiano e da europeo sono soddisfatto del fatto che la Lega non voglia più uscire dall’Euro, distruggere l’Europa e non guardi più per il momento a Bannon e a Orban, poi se mi chiedete se credo alla conversione europeista di Salvini vi rispondo che non c’è bisogno di crederci, l’importante è che ci sia una forte cooperazione in questo governo, le conversioni le lasciamo tra Damasco e Bruxelles per chi ci crede.
Non sono mai stato un sostenitore del presidente Conte pur rispettandolo, ma il passaggio dal discorso populista dell’avvocato del popolo e il discorso pro-europeo non mi ha mai convinto. Mi sembra anche ingeneroso paragonarlo a Draghi. Credo che Renzi abbia fatto molto bene a provocare la crisi perché dalla crisi si è usciti con una forte volontà europea e soprattutto di unità nazionale tra le varie forze politiche che è necessaria per sfruttare l’occasione storica del piano di rilancio. Questo ci farà rientrare al centro dei giochi che contano in Europa.
Credo sia anche il momento di rafforzare l’asse Roma-Parigi, con la creazione di una relazione speciale tra Italia e Francia come quella tra Germania e Italia. In Europa c’era grande preoccupazione per il Recovery Plan del governo Conte, le bozze presentate dall’Italia erano del tutto insufficienti, se pensiamo che l’Italia è il principale beneficiario del piano ed era molto indietro nell’impostazione di fondo”.