AgenPress – “La scuola tornerà in presenza e in sicurezza il prima possibile. Abbiamo tenuto aperto il I ciclo fino allo stremo”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
“Bisogna essere ancorati alla realtà: tutti volevamo tenerle aperte le scuole, abbiamo tenuto le attività in presenza fino allo stremo, abbiamo tenuto i bambini in presenza fintantoché è stato possibile. Stiamo lavorando per riportare la scuola in presenza e in sicurezza il prima possibile. Non sono decisioni a cuor leggero ma lo abbiamo fatto con senso di responsabilità. Sono scelte in cui tutto il paese deve essere presente”, ha aggiunto il ministro.
“La scuola non si è mai arresa, non si arrende e anche nei momenti più difficili diventa un luogo in cui si esplora il futuro”, ha detto poi intervenendo a Didacta alla quale partecipano, tra gli altri, il sindaco di Firenze Dario Nardella e l’assessore all’Istruzione della Toscana Alessandra Nardini e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
“Il mio è, da una parte, un gesto di orgoglio, sono contento di rappresentare tutto questo nostro mondo. E dall’altra parte, però, è un richiamo al Paese perché bisogna riportare la scuola al centro, nel cuore del Paese. Sono tante le riflessioni che verranno fatte. Sono tantissime per una scuola che deve essere inclusiva, per una scuola che deve sapere integrare, per una scuola che deve essere il pilastro del nostro sviluppo. Il pilastro del nostro sviluppo”, ha proseguito il ministro.
“Un Paese non può crescere senza una scuola capace di essere il battito di una comunità. E non vi è sviluppo se non vi è partecipazione. E la partecipazione, ancora una volta, richiede educazione, richiede la capacità di conoscere le parole, di saperle usare, la capacità non solo di fare di conto, ma di entrare nella logica della matematica, delle lingue e di tutte le conoscenze”.