Concerto 1 maggio. Coghe (Pro Vita e Famiglia), da Fedez un “pistolotto, pensi a cantare”

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AgenPress – “Davanti al televisore, a casa con la mia famiglia, mi sono imbattuto nel pistolotto di Fedez e ad un certo punto mi sono sentito citato e deriso senza possibilità di contraddittorio. Ma un cantante, può porre in essere questi attacchi personali senza possibilità di contraddittorio? Nelle sue parole ho percepito una violenza inaudita, tutto questo pagato con i nostri soldi, perché si tratta di servizio pubblico. La Rai non può farsi megafono di una singola voce. È vergognoso oltre che non rispettoso delle regole”.

Così Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, attaccato come ultracattolico e antiabortista e amicone del leghista Simone Pillon, dal cantante rap durante il concertone del primo maggio andato in onda su Raitre, nel corso del quale ha attaccato il senatore leghista Andrea Ostellari, reo di osteggiare il Ddl Zan, e a tutta la Lega. Fedez, sul palco del concerto del Primo Maggio, ha portato la battaglia che conduce da settimane a favore del disegno di legge contro le discriminazioni di genere. Numerose le reazioni all’intervento del cantante da parte di esponenti politici

“Fedez pensi a cantare, senza condannare le opinioni degli italiani, tutelate dalla Costituzione e dal nostro diritto. Se vuol fare il politico, scenda in campo e si confronti allora in un dibattito pubblico e mostri tutta la sua ignoranza sul tema. La sua è solo propaganda, non conosce i contenuti del Ddl Zan, non è in grado di entrare nei singoli temi e pubblicizza l’antiomofobia come fosse uno smalto. Si metta in gioco, lo aspetto per un confronto alla pari”.

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