AgenPress – Il presidente del consiglio Mario Draghi e Papa Francesco hanno aperto a Roma agli Stati Generali della Natalità. Al centro dell’incontro promosso dal Forum delle associazioni familiari un confronto sulle proposte per invertire il trend demografico in Italia, e uscire da questo “inverno”: L’avvenimento in presenza presso il Foyer dell’Auditorium della Conciliazione a Roma. Presenti anche la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Ad aggravare la situazione la pandemia che ha contratto ulteriormente i dati, con gravi ripercussioni sull’equilibrio delle generazioni e sul welfare italiano. Negli ultimi 12 anni infatti si è passati da 577mila nati agli attuali 404mila con un calo del 30%. Secondo l’Istat al 31 dicembre 2020 la popolazione residente in Italia è inferiore di quasi 384 mila unità rispetto all’inizio dell’anno, come se fosse sparita una città grande quanto Firenze. Nel 2020 si registra un nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia, e un massimo storico di decessi dal secondo dopoguerra. -3,8% la diminuzione delle nascite: quasi 16 mila in meno rispetto al 2019. Nel 2020 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 404.104 bambini. +17,6%l’aumento dei decessi: quasi 112 mila in più rispetto al 2019.Nel 2020 sono state cancellate dall’anagrafe per decesso 746.146 persone.
“Un’Italia senza figli è un’Italia che non crede e non progetta. È un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire. Il governo si sta impegnando su molti fronti per aiutare le coppie e le giovani donne”, dice il premier Mario Draghi. – “Questa è epoca di grandi riflessioni collettive. Perso l’ottimismo, spesso sconsiderato, dei primi dieci anni di questo secolo, è iniziato un periodo di riesame di ciò che siamo divenuti. E ci troviamo peggiori di ciò che pensavamo, ma più sinceri nel vedere le nostre fragilità, e più pronti ad ascoltare voci che prima erano marginali. Vediamo il danno che abbiamo fatto al pianeta, e vediamo il danno che abbiamo fatto a noi stessi”.
“La consapevolezza dell’importanza di avere figli è un prodotto del miglioramento della condizione della donna, e non antitetico alla sua emancipazione. Lo Stato deve dunque accompagnare questa nuova consapevolezza. Continuare ad investire sul miglioramento delle condizioni femminili. E mettere la società – donne e uomini – in grado di avere figli”.
“Al sostegno economico delle famiglie con figli è dedicato l’assegno unico universale. Da luglio la misura entrerà in vigore per i lavoratori autonomi e i disoccupati, che oggi non hanno accesso agli assegni familiari. Nel 2022, la estenderemo a tutti gli altri lavoratori, che nell’immediato vedranno un aumento degli assegni esistenti”, aggiunge. “Le risorse ammontano a oltre 21 miliardi, di cui almeno sei aggiuntivi rispetto agli attuali strumenti per le famiglie. L’assegno unico ci sarà anche negli anni a venire, è una di quelle misure epocali su cui non ci si ripensa l’anno dopo”.