Libano. 77% delle famiglie non può permettersi di far mangiare i propri figli

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AgenPress – La depressione economica prolungata è solo una delle crisi aggravate in Libano, che sta risentendo dell’impatto della pandemia da COVID-19 e delle conseguenze delle massicce esplosioni del porto di Beirut dell’agosto 2020, così come della persistente instabilità politica. Mentre 1,5 milioni di rifugiati siriani sono i più duramente colpiti, il numero di libanesi che hanno bisogno di sostegno sta crescendo rapidamente.

La Banca Mondiale ha descritto ciò che sta accadendo in Libano come forse uno dei tre principali crolli economici visti dalla metà del XIX secolo. Ciò che l’indagine dell’UNICEF mostra è che i bambini stanno sopportando il peso maggiore della catastrofe“, ha osservato Yukie Mokuo.

L’UNICEF rafforza il suo appello alle autorità nazionali per attuare un forte ampliamento delle misure di protezione sociale, per garantire l’accesso a un’istruzione di qualità per ogni bambino, e per rafforzare sia i servizi sanitari di base che quelli di protezione dell’infanzia.

Un’azione decisa e concertata è fondamentale per mitigare la sofferenza, in particolare tra i più vulnerabili, che sono intrappolati in una spirale di povertà”, ha dichiarato Yukie Mokuo. “L’UNICEF sta espandendo il suo programma e, con il sostegno della comunità dei donatori, sarà pronto ad aiutare più bambini e famiglie.

“Il benessere e la salvaguardia dei bambini devono essere una priorità assoluta per garantire il rispetto dei loro diritti in qualsiasi circostanza. Il Libano non può permettersi che i bambini vengano privati della loro alimentazione, non vadano a scuola, siano in cattive condizioni di salute e a rischio di abusi, violenze e sfruttamento. I bambini sono un investimento, il massimo investimento, nel futuro di una nazione“.

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