Il 2020 è stato segnato da un forte aumento nelle vendite di PC, notebook e tablet, soprattutto a fronte dell’accresciuta domanda causata dallo smart working forzato e dalla didattica a distanza, conseguenze della pandemia che ha interessato tutto il mondo. Un novo Smartphone non è stato tra le priorità degli utenti, tanto che le vendite sono calate o nei casi migliori sono rimaste stabili. I primi tre mesi del 2021 segnano una forte inversione di tendenza: secondo Gartner le vendite sono aumentate del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato può essere interpretato come il segno che nel momento in cui si allentano le restrizioni sociali (lavorative ed educative soprattutto, ma non solo), gli utenti ritornano a comprare smartphone.
La classifica dei cinque produttori più importanti non presenta sorprese: Samsung è in testa col 20,3% del mercato, seguita da Apple col 15,5%. Dopo ci sono solo produttori cinesi, vale a dire Xiaomi (12,9%), Vivo e Oppo. E’ notizia recente che LG ha deciso di abbandonare il mercato degli smartphone , evidentemente non più remunerativo, preferendo concentrarsi su altri settori in cui è decisamente più forte. Gartener fa anche un’altra osservazione importante.
Al momento il mercato smartphone non è stato toccato dalla crisi globale dei chip, dato che la (bassa) domanda e l’offerta sono riuscite a trovare un punto di equilibrio. Se e vendite però dovessero aumentare ulteriormente nei prossimi mesi a livello mondiale, i produttori potrebbero dover affrontare anche il problema della scarsa disponibilità di componenti, il che potrebbe portare a un aumento di prezzi degli smartphone all’utente finale.