AgenPress – E’ stata uccisa dopo la presa del potere dei talebani, lo scorso agosto: si tratta di una docente di economia e attivista di 29 anni. Il corpo di Frozan Safi, scomparsa dal 20 ottobre scorso, è stato identificato nell’obitorio di Mazar-i-Sharif, nel Nord dell’Afghanistan. ma assieme a lei, sarebbero state uccise altre 3 attiviste, rinvenute accanto al suo corpo, sulle generalità ancora si sta indagando: tutte rinvenute in una casa.
A riferirlo un portavoce dei Talebani, Qari SayedKhosti, sottolineando che due sospetti sono stati arrestati. Secondo i primi riscontri investigativi le donne sarebbero “state invitate in casa dai sospettati”.
A identificare Frozan è stata la sorella, Safi: “L’abbiamo riconosciuta dai suoi vestiti: i proiettili le hanno distrutto la faccia”.
Frozan Safi aveva solo 29 anni ma era molto attiva sul fronte dei diritti civili nel paese, primo difensore dei diritti delle donne e docente universitaria di economia, era scomparsa da fine Ottobre.
Frozan era scomparsa dal 20 ottobre insieme ad altre tre persone impegnate come lei sul tema dei diritti. Kabul – Da quando i talebani sono tornati al potere, in agosto, si è parlato moltissimo dei rischi che avrebbero corso le donne e in particolare tutti e tutte coloro che si battono a favore dei diritti delle donne.
Con Frozan Safi, in una casa di Mazar-i-Sharif, sono state trovate morte anche altre tre donne. Due sospetti sarebbero stati arrestati, come annuncia un portavoce dei talebani Qari Sayed Khosti.
Le donne sarebbero “state invitate in casa dai sospettati”, secondo le prime indagini rese note dal portavoce del ministero dell’Interno dei talebani Sayed Khosti. Ma Khosti non ha precisato se i due abbiano anche confessato di averle assassinate, né ha fornito una motivazione per le uccisioni o dato le generalità delle altre tre vittime.
Le quattro donne pensavano di essere in contatto con una persona che le avrebbe aiutate a uscire dal Paese, ed erano salite su una macchina che credevano fosse diretta all’aeroporto.
Numerose attiviste e attivisti hanno dichiarato di aver ricevuto telefonate da persone che sostenevano di poter facilitare la loro fuga dal Paese. Da quando i talebani hanno preso Kabul il 15 ottobre, migliaia di persone sono fuggite all’estero, in parte nelle caotiche evacuazioni gestite da Usa e Nato.
Da allora i talebani hanno rassicurato la comunità internazionale dicendo che non avrebbero impedito la partenza di afghani e stranieri con passaporti e visti validi; centinaia hanno lasciato l’Afghanistan in aereo e via terra dalla fine di agosto, ma chi non ha passaporto o visto non ha opzione di fuga immediata.