AgenPress – “Bene, bene, grazie”: alzando il pollice, così Patrick Zaki ha risposto a un diplomatico italiano che gli chiedeva come stesse. Lo studente ha risposto dalla gabbia degli imputati poco prima dell’inizio dell’udienza. Si è appreso che il diplomatico ha potuto parlagli brevemente per rappresentargli la vicinanza delle istituzioni italiane e Patrick ha ringraziato per quello che l’Italia e l’Ambasciata stanno facendo per lui. Il diplomatico italiano si era intrattenuto anche con i genitori di Patrick poco prima.
La legale di Patrick Zaki, Hoda Nasrallah, ha chiesto l’acquisizione di altri atti per dimostrare sia una presunta illegalità durante l’arresto del 7 febbraio 2020 e sia la correttezza dell’articolo sui copti alla base del processo. L’udienza, dopo l’intervento del legale, è stata sospesa dopo appena 4 minuti mentre Patrick è stato fatto uscire dalla gabbia degli imputati e portato altrove. All’udienza, “per la prima volta”, ha assistito “un Pm”, ha notato una fonte in aula. Lo studente era stato trasferito dal carcere cairota di Tora a uno di Mansura “domenica mattina”, ha precisato Lobna Darwish dell’ong Eipr per la quale Patrick era ricercatore. Prima dell’udienza Patrick ha potuto parlare per diversi secondi attraverso le sbarre anche con la sua fidanzata.