La Commissione europea propone estensione del Green pass fino al 2023

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Agenpress. “Le certificazioni verdi COVID-19 rilasciate dopo la terza dose hanno efficacia senza necessità di nuove vaccinazioni. Al regime di chi si è sottoposto alla terza dose è equiparato chi ha contratto il COVID ed è guarito dopo il completamento del ciclo vaccinale primario”, spiega il Governo le nuove misure sulla pandemia.
Sono anche eliminate tutte le restrizioni precedentemente previste nelle zone rosse per tutti coloro che sono in possesso del Green Pass Rafforzato.
“La Commissione europea ha adottato una proposta per estendere di un anno il certificato Covid digitale dell’Ue”, il cosiddetto Green pass, “fino al 30 giugno 2023”, annuncia Christian Wigand, portavoce della Commissione europea: “Il virus continua a essere diffuso in Europa” e “dobbiamo essere pronti per un possibile aumento dei contagi nella seconda metà dell’anno o per l’emergere di nuove varianti”.
Il Green pass, spiega Wigand, “e’ una misura eccezionale e continua ad essere tale”. Tuttavia “dobbiamo garantire che gli europei possano viaggiare in sicurezza nell’Ue”.
Il Governo italiano ha previsto che chi proviene da uno Stato estero ed è in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, “nel caso in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione”, è consentito l’accesso ai servizi e alle attività per i quali è previsto il Green Pass Rafforzato previa effettuazione di un test antigenico rapido (validità 48 ore) o molecolare (validità 72 ore).
Ciò vale anche per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, sempre previa effettuazione di un tampone.
Oltre alla proroga del regolamento Ue sul Green pass fino a giugno 2023, la Commissione europea ha proposto anche alcune modifiche per “includere test antigenici di laboratorio di alta qualita’ tra i tipi di test per i quali puo’ essere rilasciato un certificato di test”.
Si vuole così ampliare la portata dei tipi di test diagnostici “in un momento in cui i test Covid-19 sono molto richiesti”.
L’Unione europea intende garantire che “i certificati di vaccinazione contengano il numero complessivo corretto di dosi somministrate in qualsiasi Stato membro e non solo nello Stato membro che rilascia il certificato”.
Una modifica che si e’ resa necessaria “per affrontare le preoccupazioni pratiche sollevate dai cittadini in merito ai certificati che indicano un numero errato di dosi quando ricevono dosi di vaccino in diversi Stati membri”.
Per garantire che la proroga sia adottata in tempo prima del 30 giugno 2022, l’attuale data di scadenza del regolamento Ue sui certificati digitali, la Commissione “invita il Parlamento europeo e il Consiglio ad adottare rapidamente la proposta”.
Precisazione da parte di Ema sul secondo booster di vaccinazione: “Al momento ci sono prove insufficienti da parte dei trial clinci o dal mondo reale a supporto di una raccomandazione sulla popolazione generale” del secondo booster al vaccino contro il Covid.
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