AgenPress – Taglio delle accise sui carburanti di 8,5 cents per un mese: lo prevede, sulla base di una norma in vigore dal 2007, la bozza di decreto ministeriale Mef-Mite che introduce la riduzione “fino al trentesimo giorno” dalla data di pubblicazione del decreto, delle accise su “benzina, oli da gas e gasolio, gas di petrolio liquefatti (GPL)”, usati come carburante.
Per il taglio saranno utilizzati “308,17 milioni di euro” di maggior gettito Iva relativo all’ultimo trimestre 2021. Le accise sulla benzina si attesteranno a 643,24 euro per mille litri, sul gasolio a 532,24 euro per mille litri; sul Gpl a “182,61 euro per mille chilogrammi”.
“Una vergogna! Se la riduzione fosse confermata si tratterebbe di una presa in giro degli italiani. Una beffa e un insulto per chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese. Ma soprattutto un calo che non servirà a bloccare le speculazioni in corso” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“In pratica, conteggiando anche l’Iva al 22%, i prezzi si ridurrebbero di poco più di 10 cent, 10,37 cent, ossia, prendendo gli ultimi dati ufficiali del Mite, secondo i quali la benzina in modalità self service viene venduta in media a 2,185 euro al litro e il gasolio 2,155 euro al litro, i carburanti non scenderebbero nemmeno sotto i 2 euro, né la benzina che arriverebbe a 2,081 euro né il gasolio che si attesterebbe a 2,051 euro. Per il servito, ovviamente, sarebbe ancora peggio. Insomma, si tratta di un’elemosina” conclude Dona.