AgenPress – La guerra in Ucraina “terminerà solo quando la Russia si ritirerà al di là dei suoi confini. Nel frattempo, dobbiamo sostenere Kiev con ogni mezzo possibile, e continuare a isolare e farla pagare carissima a Mosca, a livello politico e internazionale. Il divieto di concedere visti ai turisti russi è una di queste armi”.
Lo dice in un’intervista a La Repubblica Kaja Kallas, premier dell’Estonia, nel corso della quale ha parlato delle spie russe. “Noi estoni abbiamo lanciato l’allarme per anni sullo spionaggio di Mosca in Europa, in vari consessi internazionali. Perché noi i russi li conosciamo bene. Ma diversi Paesi hanno fatto orecchie da mercante”.
“Ogni anno i nostri servizi segreti sottolineano questa minaccia. Per evitare altre sorprese, provate ad ascoltare di più noi baltici. Perché sappiamo come opera la Russia. Invece, fino a qualche tempo qualcuno ci bollava come russofobi”.
Il traffico aereo “da e per la Russia è stato interrotto con l’Europa, ma i russi continuano a entrare via terra da Lettonia, Finlandia o Estonia. Al momento 10 milioni di cittadini russi hanno visti Schengen: se anche solo un milione di loro passasse per il nostro territorio di 1,3 milioni di popolazione, sarebbe inoltre un enorme problema di sicurezza per noi. E poi è una questione morale: non è giusto che i russi possano girare liberamente in Europa mentre Mosca uccide e tortura gli ucraini”. Rispetto alle affermazioni della Russia, secondo le quali la presunta assassina ucraina di Darya Dugina, sarebbe scappata in Estonia, “è un chiaro episodio di disinformazione. L’Estonia è un obiettivo perché siamo tra i maggiori sostenitori di Kiev e noi a Mosca pestiamo i piedi. Nessuna persona rispettabile può credere alla Russia”.