AgenPress. Eleonora Giorgi è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle quattro, live anche su Rai 2 tra l’una e un quarto e le due e venti circa.
La popolare attrice italiana ha parlato un po’ di se: “La caduta a ‘Italia sì’? Appena Sè successo ho iniziato a pensare a come mi avrebbero sfottuto i miei figli. Che avrebbero iniziato a dire che non posso più andare in giro da sola. La Littizzetto una settimana dopo ha detto che lei è ingessata da due anni, mentre io non mi sono fatta niente. Io non mi sono fatta niente in una caduta che avrebbe potuto essere rovinosa perché ho undici anni di balletto classico da piccola e perché anche se odio allenarmi, faccio ginnastica da sempre per la salute. Sono sempre stata autoironica, Verdone dice che sono una donna buffa, è vero. Sono goffa perché ho la testa tra le nuvole”.
Sulla sua vita da nonna: “Mamma mia, non mi potevo immaginare una cosa così. Sono grande d’età, fino a un anno fa sentivo un sentimento di chiusura dei giochi. Il nipotino mi ha cambiato prospettiva. E’ la vita che si rinnova. Mi ha fatto tornare ad essere madre. Quando mio figlio e Clizia me lo affidano per uscire gli do una mano, si fidano di me. Io a volte mio nipote lo chiamo Paolo, come mio figli. Poi torno a chiamarlo Gabri, ovviamente. E’ l’eterna maternità che si rinnova. Le donne possono capirmi, torniamo madri, ma con una consapevolezza diversa. Certe volte mi dico che non so se ci sarò quando Gabri avrà vent’anni, però mi ha rinnovata. Il rapporto con Clizia? Ottimo, ci sono molte affinità. Vagamente mi assomiglia fisicamente e ha un certo candore pensante che è proprio la mia matrice”.
Su Borotalco, film cult di e con Carlo Verdone: “E’ un inno a sognare. Per me è il miglior film di Carlo Verdone, anche suo padre, che era una colonna del pensiero critico, teatrale e cinematografico lo considerava il suo miglior film. E’ il film più romano che abbia fatto, ma non l’ho visto al cinema a Roma. Ero in Marocco con Mastroianni a girare, quando è uscito. E’ una cosa di cui ancora oggi mi rammarico. Carlo contrariamente a Sordi ha sempre amato rinnovati con un’attrice nuova. Ha fatto due film con la Muti, con me e con la Gerini, ma anche con loro nel film dopo ha voluto andare in coppia con un’altra. Non posso dolermi che ha trascurato me a favore di altre, sono certa di essere stata una delle partner che gli è stata più congeniale. Non è facile per una ragazza carina come ero io essere anche comica e buffa”.
Sul momento più difficile della sua carriera: “Oggi moltissimi non lo sanno, ma chi c’era sa cosa è successo a quello che all’epoca era mio marito, Angelo Rizzoli, e a tutto quello che ne è conseguito. Io ne ho risentito, sono stata estromessa, esodata, scansata. Era il momento in cui ero all’apice, è capitato tutto dal giorno alla notte. Vinsi il David di Donatello, rifiutai di condurre Fantastico, poi mi hanno lasciato in un angolo. Sono stata dimenticata, esodata, però ho reagito inventandomi altro, un nuovo compagno, una nuova vita, sono andata a vivere in campagna, ho fatto agricoltura biologica, ho studiato paesaggistica, oggi sono una provetta progettista di parchi, giardini e terrazze. Ho imparato tante cose, silenziosamente e umilmente mi sono riaffacciata, ma non ho mai più avuto la grande occasione, a parte la fiction di Rai 1 ‘Lo zio d’America’”.
Ancora Eleonora Giorgi: “Ho scritto un film su un argomento che in questo momento è esploso. L’ho scritto, vorrei dirigerlo, interpretarlo, e trarne anche un libro. Il tema? Una storia d’amore inevitabile tra una donna di più di sessant’anni e un venticinquenne. Il tema è insopportabile quando lo vivi da madre di lui. Se lo vivi da donna single, vedova o separata, e noi siamo la categoria attualmente più discriminata, allora è un’altra storia. Il mondo è ancora fallocentrico. Uomini e donne sono indispensabili l’uno per l’altro. La donna spesso ha chiuso un occhio e ha permesso tante cose. Io sono furibonda con le donne, mai con gli uomini. Conosco bene gli uomini, la loro prepotenza, la loro irruenza, ma anche un certo candore. Invece le donne a volte hanno una preparazione psicologica più forte e subiscono delle cose che poi costringono anche le altre a subire”.
Sul rapporto con gli anni che passano: “Ho capito che certi artisti di riferimento devono essere come un impermeabile, un classico. Devono rimanere quello che sono. Ho teso a conservare la mia immagine, anche facendomi un lifting. Ero sconvolta, sono rimasta comunque quello che ero, piena di rughe e senza labbroni. Mi curo, ci sono mille cose che ti danno una pelle bella. E poi i filtri di instagram fanno miracoli. Qualche giorno fa ho fatto una foto con Lino Banfi, ci ho messo un filtro e anche Lino è tornato quarantenne”.
Sui ragazzi più giovani: “Se i ventenni ci provano con me? Ormai è stato sradicato quel maschilismo che faceva sì che nessun giovane accostasse una donna in là con gli anni per non subire lo scherno dei suoi coetanei. I ventenni li conosco e sono sorprendenti. Sono fluidi mentalmente, sentimentalmente e sessualmente. Quindi io sono corteggiata solo dai ventenni. Per gli uomini dai quaranta in su sono invisibile. Per i miei coetanei sono inesistente. I ventenni vedono in noi l’ultima generazione di quelle donne che accoglievano e pazientavano”.