AgenPress – Presidente Mattarella non firmi la Legge di Bilancio, rimandi alle Camere l’articolo che autorizza la caccia sempre e ovunque, anche nei parchi e nelle città. Perché autorizza il far west fra abitazioni e scuole, toglie ai parchi la protezione degli animali selvatici, perché nulla c’entra con un provvedimento che tratta questioni economiche.
CHIEDI ANCHE TU AL PRESIDENTE MATTARELLA DI NON FIRMARE LA LEGGE DI BILANCIO CHE CONTIENE L’EMENDAMENTO CACCIA SELVAGGIA. COPIA QUESTO MESSAGGIO, INCOLLALO NEL FORM DEL SITO DEL QUIRINALE E INVIALO AL PRESIDENTE:
OGGETTO: RICHIESTA URGENTE, PRESIDENTE NON FIRMI!
Signor Presidente non firmi la Legge di Bilancio 2023 e respinga l’emendamento che aprirà alla caccia selvaggia. La proposta è in contrasto con l’articolo 9 della nostra Costituzione e permetterebbe a cacciatori armati fino ai denti di mettere a rischio la vita di animali e persone nelle nostre città e nei nostri boschi. Non lasci che il nostro Paese diventi un far west.
E’ questo l’appello che la LAV rivolge al Quirinale nel giorno dello scontato voto di fiducia alla Camera sul testo che contiene l’emendamento formulato dal Ministro Lollobrigida e firmato da Fratelli d’Italia e Italia Viva.
Ci appelliamo a Lui come Garante della Costituzione, quel Testo prezioso che quest’anno ha visto introdurre all’articolo 9, nei principi fondamentali della Repubblica, la “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
L’emendamento “caccia selvaggia”, approvato mercoledì scorso dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati nel Disegno di Legge di Bilancio, che verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il prossimo 31 dicembre, è lo stravolgimento del contenuto dell’articolo 19 della Legge quadro sulla caccia n.157 del 1992 che riguarda i “piani di controllo della fauna selvatica”.
Con questa nuova formulazione i cacciatori potranno sparare a qualsiasi animale selvatico, anche quelli protetti e super protetti come orsi, lupi, aquile e altri rapaci, per 365 giorni l’anno e 24 ore al giorno. Questo sarà possibile anche nelle zone protette quali i parchi nazionali e regionali, le oasi, le riserve e gli ambiti urbani. Potranno sparare verso case, strade e luoghi di lavoro, ovunque intravedano un animale selvatico, senza dover rispettare la distanza minima di sicurezza di 150 metri, entrando letteralmente nei giardini privati e aprendo il fuoco sotto i balconi di casa nostra, contrariamente da quanto afferma oggi sul Corriere della Sera il Ministro Lollobrigida.
Un’altra novità dell’emendamento caccia è che gli interventi dei cacciatori non saranno più sottoposti alla preventiva verifica scientifica dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il massimo istituto scientifico pubblico nazionale deputato a fornire pareri sugli interventi nei confronti degli animali selvatici, aggirando così le disposizioni che oggi impongono che per poter uccidere anche un solo animale selvatico considerato “dannoso”, deve essere dimostrato che non esistono efficaci soluzioni alternative non cruente.
Questo comporterà, ad esempio, che tutte le Regioni che oggi si lamentano per la presenza dei lupi sul loro territorio potranno disporne l’uccisione fino a portarli all’estinzione, violando le Direttive europee, nonché il nuovo articolo 9 della nostra Costituzione, entrato in vigore nove mesi fa.
Chi dice che questo emendamento ha l’unico obiettivo di ridurre la presenza dei cinghiali ampliando il periodo di caccia mente spudoratamente per due motivi: il primo perché è stata data autorizzazione a sparare a tutte le specie selvatiche, il secondo perché tutti gli ungulati, di cui i cinghiali fanno parte, sono cacciabili giorno e notte e durante tutto l’anno già dal 2005.
Questione non secondaria, i cacciatori potranno utilizzare qualsiasi arma per sparare, anche quelle oggi vietate per la caccia, come per esempio le balestre oppure addirittura le pistole, che sarà sufficiente detenere legalmente.
Se la Legge verrà approvata così com’è, dal 1° gennaio 2023 con Atti regionali e poi da maggio prossimo con Decreto dei Ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, nessun animale selvatico sarà più al sicuro: verranno braccati ovunque, anche nei periodi più delicati dell’anno dedicati alla riproduzione e alla cura dei piccoli, anche nei momenti di riposo e in zone che fino al giorno prima erano vietate ai cacciatori.
Potranno essere uccisi ovunque, non esisterà più un solo luogo su tutto il territorio nazionale dove si potranno sentire al sicuro, nemmeno nei giardini privati delle nostre case di città, dove i cacciatori li potranno raggiungere e uccidere con qualsiasi arma, anche quelle oggi vietate.
Tutto ciò che oggi è considerato bracconaggio sarà reso legale con effetti devastanti per ogni specie animale.
La LAV non accetta un futuro di questo genere per alcun animale!
Proprio per questo ci appelliamo al Presidente della Repubblica Mattarella – che sappiamo essere sensibile al tema della non uccisione degli animali, visto che proprio nella Tenuta di Castel Porziano si realizzerà il progetto di sterilizzazione dei cinghiali sostenuto dal Ministero della Salute – affinché fermi questo articolo che prevede le canne dei fucili puntate nei giardini dei nostri cortili di casa, tra gli arbusti dei boschi dove andiamo a passeggiare nel fine settimana, nelle aree protette dove gli animali selvatici cercano riparo dalla morte.
Stiamo già lavorando per organizzare azioni di protesta, per far in modo che il nostro Paese non sia lasciato affondare nel baratro etico, ambientale e sociale della barbarie dove vogliono condurci i sostenitori della caccia!