AgenPress – Secondo una prima ricostruzione i sette ragazzi (cinque italiani, un ecuadoriano e un marocchino in carcere per furti e rapine) che sono evasi dal Beccaria hanno rotto una protezione in legno, sembra già cedevole, del cantiere attivo da anni, e sei sono saliti sulle impalcature per poi calarsi da un muro più basso rispetto a quello che circonda l’Istituto Beccaria di Milano. Uno, invece, per calarsi, come nei film, avrebbe utilizzato un lenzuolo.
Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ritiene che “siamo vicini, speriamo di esserlo, per quanto riguarda la cattura anche degli altri soggetti che sono fuggiti”. Tre sono già tornati in carcere. “Le indagini sono in corso. Contiamo presto di avere delle notizie positive”.
“I problemi del Beccaria sono due, amaramente cristallizzati nel tempo” ovvero la mancanza di un direttore e i lavori che proseguono da anni”, ha commentato il garante dei detenuti del Comune di Milano Francesco Maisto
“Da 15 anni non c’è un direttore stabile e la mancanza di una guida sicura ha degli effetti. Pur nella professionalità, c’è stato un turn over di reggenti” che hanno già altri incarichi di cui occuparsi e che in più “sono direttori di istituti penali per adulti, mentre il direttore di un istituto minorile deve avere una formazione diversa”.