AgenPress. “Ci permettiamo di essere un po’ scettici riguardo alle parole della presidente Von der Leyen di ritorno dagli Usa: sono promesse già sentite da tempo, ora aspettiamo fatti concreti. Sulle ambizioni industriali e produttive, c’è un errore di base nella strategia delle istituzioni Ue: è sbagliato copiare gli Usa o pensare che oggi l’Ue possa inseguirli in un campo di battaglia per il quale non ci sono armi adeguate. Serve piuttosto cercare di comprendere le ragioni per le quali gli Usa sulla transizione industriale possono essere dirigisti e protezionisti mentre l’Ue no: per la complessità amministrativa e burocratica, oggi gli investitori privati non investono in Europa, troppe regole e troppo complicate; gli Usa hanno un mercato dei capitali molto sviluppato, l’Ue è molto indietro e i progressi sono insignificanti; le risorse naturali, gli Usa ne dispongono in grande quantità, l’Europa dipende dalla Cina, non una democrazia, alla quale non possiamo legarci mani e piedi.
La Commissione europea sta abbandonando il principio della neutralità tecnologica, che significa ammazzare innovazione e ricerca. E sull’immigrazione, infine, ho apprezzato le parole del presidente Michel, è in atto un cambio di rotta, non c’è più la narrativa delle frontiere aperte o della redistribuzione che non è possibile.
Oggi il focus è sul contrasto all’immigrazione clandestina, che è un’attività illegale ed esprimo stupore per aver sentito attacchi a un governo che in questi mesi ha salvato più di 30 mila persone nei suoi mari. Servirebbe un po’ più di rispetto, soprattutto da chi si riempie la bocca sullo stato di diritto, ma poi parla di immigrazione strizzando l’occhio ai trafficanti di esseri umani”.
Così Marco Zanni, europarlamentare della Lega, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo.