La Cina promette misure forti dopo l’incontro USA-Taiwan. Jet e 3 navi militari cinesi intorno all’isola

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AgenPress – La Cina ha promesso rappresaglie contro Taiwan dopo un incontro tra il presidente della Camera degli Stati Uniti e il presidente dell’isola, affermando che gli Stati Uniti sono su una “strada sbagliata e pericolosa”.

Il portavoce Kevin McCarthy ha ospitato il presidente taiwanese Tsai Ing-wen in una dimostrazione del sostegno degli Stati Uniti all’isola autogovernata, che la Cina rivendica come propria, insieme a una delegazione bipartisan di oltre una dozzina di legislatori statunitensi.

L’amministrazione Biden sostiene che non c’è nulla di provocatorio nella visita di Tsai, che è l’ultima di una mezza dozzina negli Stati Uniti, ma arriva mentre le relazioni USA-Cina sono scese ai minimi storici, con il sostegno degli Stati Uniti a Taiwan uno dei punti principali differenza tra le due potenze.

In risposta all’incontro, Pechino ha dichiarato in una dichiarazione rilasciata la mattina presto dal Ministero degli Affari Esteri che avrebbe preso “misure risolute e energiche per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”. Ha esortato gli Stati Uniti “a non proseguire su una strada sbagliata e pericolosa”.

La Cina chiede agli Stati Uniti di fermare “le grossolane interferenze” in quelli che sono considerati “affari interni” di Pechino, avvertendo che l’Esercito popolare di liberazione, che “mantiene sempre un alto livello di allerta, difenderà in modo risoluto la sovranità nazionale e l’integrità territoriale, mantenendo con determinazione la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan”.

A dicembre, l’esercito cinese ha inviato 71 aerei e sette navi verso Taiwan in una dimostrazione di forza di 24 ore dopo aver espresso rabbia per le disposizioni relative a Taiwan in un disegno di legge annuale sulla spesa per la difesa degli Stati Uniti. La campagna di pressione militare della Cina su Taiwan si è intensificata negli ultimi anni e il Partito Comunista ha inviato aerei o navi verso l’isola quasi ogni giorno.

In risposta all’incontro il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito in una nota di aver rilevato un jet e tre navi militari cinesi nelle acque intorno all’isola nelle ultime 24 ore.  Lo stesso ministero, nella tarda serata di ieri, ha detto che la portaerei cinese Shandong ha attraversato il Canale di Bashi e le acque a sudest di Taiwan, dimostrando – secondo i media di Pechino – di essere “completamente pronta per le operazioni in mare aperto e per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina”.

Le forze armate taiwanesi, ha assicurato il ministero della Difesa nella sua nota, “hanno monitorato la situazione e incaricato aeronautica, marina e i sistemi missilistici terrestri di rispondere a queste attività”. La Cina, dopo l’incontro Tsai-McCarthy, ha minacciato una risposta “risoluta” contro “gli atti di collusione gravemente sbagliati tra Stati Uniti e Taiwan”, assicurando l’adozione di misure “per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”. Secondo Pechino, la questione di Taiwan è la “prima linea rossa invalicabile” nelle relazioni sino-americane.

 

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