AgenPress – In Italia l’attività economica sarebbe leggermente aumentata nel primo trimestre del 2023, sostenuta dal settore manifatturiero, il quale beneficia della discesa dei corsi energetici e dell’allentamento delle strozzature lungo le catene di approvvigionamento. La spesa delle famiglie sarebbe rimasta debole, a fronte di un’inflazione ancora alta. Proseguirebbe invece l’accumulazione di capitale. Le imprese intervistate tra febbraio e marzo nell’ambito delle indagini della Banca d’Italia segnalano che le condizioni per investire sono divenute meno sfavorevoli.
Nel 2022 sono migliorati i conti pubblici
Lo scorso anno l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al PIL è diminuito di un punto percentuale, all’8,0 per cento. Il peso del debito sul PIL si è significativamente ridotto, anche per effetto della dinamica favorevole del differenziale fra onere medio del debito e crescita nominale del prodotto. La riclassificazione statistica di alcuni crediti di imposta relativi al comparto edilizio determina una diversa ripartizione temporale del costo di questi benefici fiscali, ma non ne altera la dimensione complessiva e l’impatto sul debito.