AgenPress – “Riforme come quelle approvate dal Cdm non si improvvisano in due giorni, ma sono il frutto di sei mesi di lavoro di uno staff estremamente preparato del nostro ministero”.
Così il guardasigilli Carlo Nordio parla del disegno di legge con modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e all’Ordinamento giudiziario.
Si abroga la fattispecie dell’abuso d’ufficio (articolo 323 del codice penale) e si introduce un’ampia riformulazione del reato di traffico di influenze illecite (articolo 346-bis), che rispetto alla norma precedente, prevede, tra l’altro, che:
– le relazioni del mediatore con il pubblico ufficiale devono essere sfruttate (non solo vantate) e devono essere esistenti (non solo asserite);
– le relazioni devono essere sfruttate “intenzionalmente”;
– l’utilità data o promessa al mediatore deve essere economica;
– il denaro o altra utilità deve essere dato/promesso per remunerare il soggetto pubblico o per far realizzare al mediatore una mediazione illecita (della quale viene data una definizione normativa);
– il trattamento sanzionatorio del minimo edittale sale da 1 anno a 1 anno e 6 mesi.
Si amplia il divieto di pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, che viene consentita solo se il contenuto è riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o è utilizzato nel corso del dibattimento.
Si stabilisce il divieto di rilascio di copia delle intercettazioni delle quali è vietata la pubblicazione, quando la richiesta è presentata da un soggetto diverso dalle parti e dai loro difensori, salvo che tale richiesta sia motivata dalla esigenza di utilizzare i risultati delle intercettazioni in altro procedimento specificamente indicato.
Si afferma il divieto per la polizia giudiziaria di riportare nei verbali di intercettazione i “dati relativi a soggetti diversi dalle parti, salvo che risultino rilevanti ai fini delle indagini”.
Si vieta al giudice di acquisire (nel cosiddetto stralcio) le registrazioni e i verbali di intercettazione che riguardino soggetti diversi dalle parti, sempre che non ne sia dimostrata la rilevanza.
Si stabilisce il divieto per il pubblico ministero d’indicare nella richiesta di misura cautelare, con riguardo alle conversazioni intercettate, i dati personali dei soggetti diversi dalle parti, salvo che ciò sia indispensabile per la compiuta esposizione. In modo corrispondente, si vieta al giudice di indicare tali dati nell’ordinanza di misura cautelare.
“Siamo intervenuti sull’informazione di garanzia, che è diventa una garanzia di informazione, nel senso che il giorno dopo finisce sui giornali. Ma non si tratta di un bavaglio alla stampa. Siamo intervenuti sulle intercettazioni, non come vorremmo ma come faremo, perché una radicale trasformazione del sistema, presuppone una rivoluzione del codice di procedura penale. Siamo intervenuti nel settore più sensibile, dove era possibile intervenire in via di urgenza, per tutelare il terzo”. Così precisa il titolare del dicastero.
“Il reato dell’abuso di ufficio viene abrogato e viene eliminata la paura della firma. Ho sentito parecchie inesattezze sul vuoto di tutela che si realizzerebbe, un vuoto che non c’è” ha precisato il Ministro. Stop anche al potere del pm di impugnare le sentenze di assoluzione, che resta solo per i reati più gravi.
Interrogatorio preventivo rispetto alla eventuale applicazione della misura cautelare
Si generalizza l’istituto dell’interrogatorio preventivo rispetto alla eventuale applicazione della misura cautelare e si estende il principio del contradditorio preventivo in tutti i casi in cui, nel corso delle indagini preliminari, non risulti necessario che il provvedimento cautelare sia adottato “a sorpresa”. L’interrogatorio preventivo è quindi escluso se sussistono le esigenze cautelari del pericolo di fuga e dell’inquinamento probatorio. È, invece, necessario se è ipotizzato il pericolo di reiterazione del reato, a meno che non si proceda per reati di rilevante gravità (delitti commessi con uso di armi o con altri mezzi di violenza personale).
Le altre disposizioni approvate
Approvato anche il decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione della pubblica amministrazione, di sport e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica 2025.
Pubblica Amministrazione: “Obiettivo reclutare 170mila persone”
“Uno dei nostri obiettivi, che stava a cuore anche Silvio Berlusconi, è quello di avere una Pa al servizio dei cittadini, non una macchina burocratica farraginosa, ma efficiente. Oggi abbiamo compiuto un altro piccolo passo, un tassello”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa dopo l’approvazione, tra le altre cose, del decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione della pubblica amministrazione.
Collegialità del giudice della misura cautelare della custodia in carcere
Si prevede il giudice collegiale per l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere o di una misura di sicurezza provvisoria quando essa è detentiva. Per consentire l’adeguato rafforzamento dell’organico, si prevede che tali norme si applichino decorsi due anni dall’entrata in vigore della legge e l’aumento del ruolo organico del personale di magistratura ordinaria di 250 unità, da destinare alle funzioni giudicanti di primo grado, con autorizzazione a bandire nel 2024 un concorso da espletare nel 2025.
Inappellabilità da parte del p.m. delle sentenze di proscioglimento:
Si modifica la disciplina dei casi di appello del pubblico ministero, che attualmente consente d’impugnare le sentenze di proscioglimento, stabilendo che l’organo di accusa non può appellare le sentenze di proscioglimento per i reati oggetto di citazione diretta indicati all’art. 550 del Codice di procedura penale (contravvenzioni, delitti puniti con la pena della reclusione non superiore nel massimo a quattro anni o con la multa, sola o congiunta alla pena detentiva e altri reati specificamente indicati). Restano appellabili le decisioni di proscioglimento per i reati più gravi e le sentenze di condanna per i reati a citazione diretta nei casi in cui l’ordinamento vigente consente l’appello delle sentenze di condanna da parte del p.m. (per esempio: mancato riconoscimento di circostanze ad effetto speciale; riqualificazione del reato).
Corte d’assise
Si introduce l’interpretazione autentica di una disposizione relativa al limite di età per i giudici popolari della corte d’assise. Si prevede che il limite massimo di 65 anni di età, già vigente, debba essere considerato con riferimento al momento nel quale il giudice popolare viene chiamato a prestare servizio nel collegio.
Il decreto sulla Pa approvato va nel senso di “quell’innovazione e quell’ammodernamento della Pa necessaria perché abbiamo ereditato una situazione abbastanza critica, gli ultimi 100 anni con il blocco del turnover sono stati drammatici. E poi abbiamo avuto una perdita anche qualitativa, basta guardare al lato anagrafico”, ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo in conferenza stampa al termine del Cdm. “Dobbiamo garantire un processo di reclutamento che ci consenta di colmare quel gap ma dobbiamo intervenire anche sui processi che regolano la Pa. Stiamo lavorando sulle persone ma anche sulla gestione dell’ammodernamento dei processi”.
“Nel decreto sulla Pa abbiamo inserito una norma con specifico riferimento alle aziende con più di mille dipendenti, di specifico interesse nazionale, interessate da processi di riorganizzazione che non sono riuscite a completare per poter accedere alla Cigs in deroga. Con questa norma consentiamo di poter ricorrere alla cassa integrazione straordinaria in deroga fino al 31 dicembre 2023. Potete intuire che una è l’ex Ilva di Taranto e in questo modo noi creiamo una disposizione che ci consente di gestire la situazione senza ricadute occupazionali”.
Sport: “Penalizzazioni con sentenze in giudicato”
“Abbiamo stabilito, sulla linea guida di efficienza e trasparenza, la visibilità nelle classifica delle penalizzazioni della giustizia sportiva soltanto al consolidamento delle sentenze, quindi una volta che sono passate in giudicato. La speranza, ma siamo certi che sia così, è che le tempistiche del Collegio di Garanzia siano coerenti con i termini per iscrizioni del campionato”, ha detto il Ministro Abodi esponendo gli articoli che riguardano lo sport nel decreto legge varato.
“Per quanto riguarda il vincolo sportivo ci sarà un cuscinetto. La norma precedente lo azzerava a partire dal 1° luglio 2024 per i vecchi contratti e non ne teneva conto per i nuovi. Noi abbiamo previsto un atterraggio morbido con due anni di vincolo per poi procedere eventualmente all’azzeramento ma senza una scelta traumatica”
“Il cdm ha varato con procedura d’urgenza un disegno di legge che riguarda la legge di delegazione europea con cui recepiamo 19 direttive e 4 regolamenti europei”
“Dopo aver varato la scorsa settimana un decreto legge che interviene sulle procedure di infrazione oggi il cdm ha varato con procedura d’urgenza un disegno di legge che riguarda la legge di delegazione europea con cui recepiamo 19 direttive e 4 regolamenti europei”. Lo ha detto il ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto sottolineando che i due provvedimenti permetteranno all’Italia a ridurre il contenzioso con Europa. “L’obiettivo ambizioso è di rientrare nella media europea e se possibile migliorarla” ha detto Fitto.
I due provvedimenti sono “Un segnale importante di dialogo e interlocuzione con la Commissione Europea – ha detto Fitto precisando che “tutte le previsioni dei due provvedimenti sono stati concertati con la Commissione”. Da questi provvedimenti, ha detto ancora Fitto, si avranno “effetti positivi sulle casse dello Stato” perché le infrazioni hanno un costo elevato in termini di sanzioni. Il calcolo del risparmio indotti dai provvedimenti sarà effettuato al termine del percorso legislativo.