AgenPress – Patrick Zaki “tornerà in carcere per tutto il tempo” della procedura necessaria a fare appello al governatore militare chiedendo l’annullamento della sentenza o il rifacimento del processo: lo ha detto una fonte legale qualificata presente a Mansura e al corrente dell’andamento del caso. Dopo i 22 mesi di custodia cautelare in prigione, Zaki era a piede libero dal dicembre 2021.
Come riporta fuori il sito di opposizione al-Manassah, la legale principale di Zaki, Hoda Nasrallah, ha confermato che le forze di sicurezza del tribunale di Mansoura hanno trattenuto Patrick dopo la pronuncia del verdetto in vista di un suo trasferimento in carcere. Affermando che “la sentenza non ha possibilità di appello o cassazione”, l’Ong Eipr per la quale lavorava Zaki su Twitter ha scritto che “Patrick è stato arrestato in tribunale in vista di un suo trasferimento al commissariato di Gamasaa”, nel governatorato di Dakahlia, sulla costa del delta del Nilo.
“Mio Dio me l’hanno preso, mio Dio me l’hanno preso, mio Dio me l’hanno preso”, ha urlato la madre mentre il figlio veniva portato via attraverso un’uscita secondaria dell’aula del tribunale.
La donna ha potuto scorgere il figlio passare dietro una fitta grata visibile da una finestra del ballatoio del terzo piano che affaccia su un angusto cortile.
“Dove lo portano? dove lo portano?”, ha urlato invece la fidanzata di Patrick nei pochi istanti in cui è stato possibile scorgere la sua sagoma attraverso la grata, impolverata e con cartacce impigliate fra le sbarre. Durante le quasi quattro ore di attesa passate dall’inizio della sessione (10:15 ora italiana) che includeva diverse udienze tra cui quella di Patrick (conclusasi circa alle 14), la madre è restata quasi costantemente sulla soglia della porta dell’aula cercando di cogliere cosa stesse avvenendo all’interno. A un tratto ha anche colpito le ante a due mani per la stizza causata da un poliziotto che la chiudeva rapidamente dopo il passaggio di qualcuno. Hela ha comunque potuto scorgere il figlio più volte in piedi, in giacca grigia e camicia bianca sbottonata sul collo, parlare con i suoi avvocati. In alcuni momenti, come aveva già fatto prima dell’annuncio della sentenza, la donna ha avuto le lacrime agli occhi e ha appoggiato la fronte sullo stipite della porta.