AgenPress. “Oggi durante la discussione in aula per ricordare la morte di Mahsa Amini ho indossato una maglia con la scritta ‘No al velo islamico’ per denunciare l’incredibile ipocrisia dell’Unione Europea.
Io mi vergogno di un’Unione Europea che finge di sostenere la protesta delle donne iraniane e di ricordare il coraggio di Mahsa Amini. Mi vergogno perché sono proprio le istituzioni europee a promuovere il velo islamico.
Ormai sono anni che vediamo l’hijab rappresentato in chiave positiva nelle comunicazioni e sui social delle istituzioni europee: lo abbiamo visto per la conferenza sul futuro dell’Europa, per gli eventi sulla gioventù, nelle pubblicazioni sull’ambiente, per la giornata dei diritti dell’uomo, per la parità di genere e perfino per il giorno anti omofobia. Io mi vergogno di un’Unione Europa succube dell’Islam.
Io mi vergogno di un’Unione Europea che vede il velo islamico come strumento di integrazione e diversità quando invece opprime le donne. Io mi vergogno di un’Europa che gira le spalle alle tante donne che vogliono essere libere di non portarlo, di vestirsi come preferiscono, di frequentare e sposare chi vogliono.
Il Parlamento Europeo non può continuare a essere ondivago su questo tema: il rischio, dietro l’angolo, è una crescente islamizzazione dell’Europa. Oggi più che mai bisogna ribadire che il velo islamico non è un simbolo di libertà, ma di sottomissione”.
Così Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, nel suo intervento in aula al Parlamento Europeo.