AgenPress. Quella che era una giusta posizione rigorista del governo Meloni sugli extraprofitti delle banche, è durata lo spazio di un mattino. Il governo, infatti,nella stesura definitiva del provvedimento lo ha in gran parte rivisto introducendo varianti che ne riducono forza, impatto ed entità delle entrate.
Le due significative novità riguardano il tetto imponibile ed uno scudo per i piccoli istituti di credito. Si tratta di una retromarcia dell’esecutivo e allo stesso tempo una vittoria del potente ceto bancario e dei poteri forti della finanza a tutto svantaggio del bilancio dello Stato e del bene comune.
Senza intento polemico, ma per amor di verità occorre fare una riflessione: il governo Meloni sembra aver smarrito lo slancio sociale iniziale o e’ preda dei poteri finanziari specie dopo l’ammonimento dei mercati con lo spread salito improvvisamente ma non troppo a180 punti. La politica ha il dovere morale e politico di interrogarsi e prendere posizione difendendo i ceti non abbienti davanti alla tracotanza della grande finanza.
Mai come in questa occasione torna di attualità il grido del Battista davanti ad Erode il quale pur conscio di perdere la vita davanti ad una immoralità gridò il suo alto: “Non ti è lecito”. Privilegiare un ceto già riverito e forte per usare il Manzoni, come quello bancario non è lecito e non conforme a giustizia e morale”.
Lo dice in una nota il Presidente di Unione Cristiana Sen. Domenico Scilipoti Isgrò.