AgenPress – Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ribadisce che l’Autorità Palestinese è pronta a riprendere il controllo della Striscia di Gaza dopo la guerra di Israele contro Hamas, ma afferma che ciò avverrà solo se ciò sarà parte di una soluzione politica globale che includa uno Stato palestinese istituito nel 1967. confina con Gerusalemme Est come capitale.
Israele ha affermato che intende mantenere il controllo della sicurezza di Gaza per un periodo indefinito una volta terminata l’incursione militare volta a distruggere il gruppo terroristico Hamas che attualmente governa la Striscia, ma non intende rioccupare l’enclave.
Dato che è improbabile che Israele accetti l’appello di Abbas, non è chiaro chi controllerà la Striscia dopo il conflitto. Anche la comunità internazionale ha espresso esitazione ad assumere un ruolo.
In un discorso in occasione del 19° anniversario della morte del leader palestinese Yasser Arafat, Abbas invita a preservare “l’eredità” di Arafat e a proteggere l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina – che controlla l’Autorità Palestinese – come unico rappresentante legittimo del popolo palestinese – sconfessando così il suo rivale. movimento Hamas.
Abbas chiede una conferenza internazionale di pace per fornire “garanzie internazionali” e un calendario per porre fine all’occupazione israeliana dei territori palestinesi.
Respinge l’idea che la Striscia di Gaza verrà rioccupata da Israele e che i palestinesi di Gaza o della Cisgiordania potrebbero essere costretti ad abbandonare in una seconda nakba, un riferimento allo sfollamento dei palestinesi in seguito alla guerra d’indipendenza di Israele nel 1948.
Dopo che la scorsa settimana il gabinetto di sicurezza israeliano ha votato per trattenere dai fondi trasferiti all’Autorità Palestinese i fondi destinati agli stipendi di Gaza, Abbas promette che l’Autorità Palestinese continuerà a pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici di Gaza nonostante i tagli.
Il leader dell’Autorità Palestinese rifiuta di condannare Hamas per la guerra in corso, nonostante il gruppo terroristico abbia aperto le ostilità il 7 ottobre con il suo assalto in cui sono stati uccisi circa 1.400 israeliani e circa 240 rapiti, e ritiene Israele “pienamente responsabile” del conflitto, aggiungendo che le soluzioni militari non porteranno né sicurezza né pace a nessuno.