Prodi promuove Schlein a federatrice. Il Pd ha perso 6 mln di elettori. Cosa ci vai a fare ad Atreju

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AgenPress – “Il populismo ha finito di prendere sempre più peso in Italia e altrove: è il rifugio di un popolo che non trova casa in una partito e molti non l’hanno più trovato nel Pd. Se in 15 il Pd ha perso 6 milioni di elettori significa che bisogna fare un’altra strada per costruire una percorso italiano ed una europeo. Ma con tutte le debolezze, il Pd resta l’unico partito politico ancora capace di parlare con i suoi elettori ed è l’unico che ha sempre avuto forti radici europee”. Lo ha detto Romano Prodi intervenendo al Forum “L’Europa che vogliamo” organizzato dal Pd a Roma.

 “Ogni momento ha il suo federatore, e io credo che” Elly Schlein “lo possa benissimo essere. Il problema è di farsi federare”.

“Questa assemblea ha dato delle linee di equilibrio. Ci sono le condizioni perché questo possa avvenire. E’ chiaro che a questo punto il Pd dovrà presentarsi alle europee con una squadra che rappresenti non la struttura interna e che non usi le candidature come premio di consolazione, che pure è legittimo, ma come la costruzione di una classe dirigente che adagio adagio diventi leader nell’ambito europeo”.

Riguardo alla non partecipazione ad Atreju:  “non sono nei panni di Elly, ma penso che la sua riflessione sia uguale alla mia, cosa ci vai a fare” ad Atreju?. “Quando abbiamo una situazione in cui non esiste più il luogo del dialogo, cioè il Parlamento, cosa dobbiamo fare il dialogo a Castel Sant’Angelo, nelle vecchie prigioni romane? Facciamolo nel Parlamento e poi dopo anche negli altri posti”.

 “Quando chiamate Musk o Vox, questo vuol dire che vivete in un mondo diverso, statevene nel mondo diverso. Quello è quello che io penso. Poi siccome hanno avuto il buon senso di non invitarmi, non mi sono posto il problema”.

“In questo momento l’Europa prende tutti noi, è la nostra sfida. Una sfida di noi riformisti è completare l’Europa, fare l’Europa federale, che sia unita, forte, grande e che torni a essere rilevante nel mondo. La tristezza maggiore che ho provato è vedere come nei primi tempi ci fosse un grandissimo interesse per l’Europa e che poi si è affievolito per la crescente irrilevanza dell’Europa di fronte ai giganti come gli Usa e la Cina”.

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